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Succession 4: cosa succede nel meraviglioso terzo episodio e perchè è un capolavoro (Attenzione Spoiler)

La quarta e ultima stagione di Succession è in corso e domenica 9 aprile negli Stati Uniti su HBO, lunedì 10 su Sky on demand, su NOW in streaming e alle 22:20 su Sky Atlantic (in versione originale sottotitolata lunedì 17 in versione doppiata) è arrivato il terzo straordinario episodio di questa serie tv capolavoro. Un episodio su cui era impossibile dire qualsiasi cosa prima della messa in onda e che resta a forte rischio spoiler anche ora. Un gioiello di rara fattura come potenza narrativa, visiva, montaggio, riprese. Probabilmente un episodio che sarà mostrato nelle scuole di cinema divenendo oggetto di studio.

ATTENZIONE non proseguite nella lettura se non avete visto il terzo episodio di Succession o se non avete voglia di spoilerarvelo. Potete fermarvi se andate avanti è a vostro rischio e pericolo.

Succession 4 cosa succede nel terzo episodio

Nel terzo episodio della quarta stagione di Succession avviene l’inevitabile. Quello che si attendeva fin dalla prima puntata della prima stagione. L’evento che mette in moto tutte le conseguenze possibili e immaginabili della serie, quello che gli dà il titolo stesso: Logan Roy muore. La bellezza dell’evento sta tutta nella capacità che la produzione ha avuto nel mantenere il più stretto riserbo, nell’evitare che anche una singola voce su questa ipotesi trapelasse. Al punto che anche durante la stessa scena non era così assurdo pensare che fosse un altro piano dello stesso Logan per destabilizzare i figli dopo l’avventata offerta a Pierce.

E invece Logan Roy muore mentre è sull’aereo. Senza mai vederlo davvero, assistiamo ai tentativi disperati dei membri del suo staff di salvarlo mentre Tom dialoga a distanza con Shiv, Roman e Kendall che si trovano a bordo della nave dove si sta per celebrare il matrimonio di Connor. I tre fratelli (meravigliose le interpretazioni di Sarah Snook, Kieran Cucklin, Jeremy Strong ma anche di Matthew Macfayden) sono disperati una volta appresa la notizia, con il cervello che inizia a frullare per le conseguenze di quello che accadrà. Per ritrovarsi improvvisamente senza il paracadute di ogni loro errore, lo scudo dietro cui rifugiarsi, la scusa per ogni loro incapacità. Anche in questo momento tragico Succession non perde la sua caratteristica principale, la sua capacità di sostenere continuamente un tono da tragicommedia sarcastica. Non è il dolore per l’avvenuta morte il centro della puntata, quanto l’imponderabilità del futuro per tutti i coinvolti. E il quarto episodio renderà ancora più chiaro tutto questo.

Brian Cox e la difficoltà di mantenere il segreto

Brian Cox si è finalmente liberato di un peso. In un’intervista a deadline dopo questo terzo episodio ha raccontato tutta la difficoltà di evitare che questo segreto trapelasse ma anche come durante le riprese ha fatto una mossa alla Logan non pensata dalla produzione. “Nel giorno del funerale dovevo girare una scena finta per gettare un po’ di fumo negli occhi.” Ha raccontato, però, che alla fine quella scena era saltata per diverse difficoltà incontrate nel girare nella chiesa ma di aver deciso di andare lo stesso sul set per evitare che i paparazzi potessero supporre che fosse il funerale di Logan.

“Fin dall’inizio della stagione Jesse Armstrong mi ha detto della morte di Logan. Sono davvero orgoglioso di esser riuscito a mantenere il segreto.” Brian Cox non può svelare altro non ha visto gli altri episodi quindi non sa chi erediterà il suo regno “ma non credo saranno i figli. E Cox si augura che non ci siano spinoff della serie “non penso proprio ci saranno, l’unico possibile è su Greg (Nicholas Braun) ma potrebbe essere davvero noioso, sarebbe un ripetere le stesso cose. Non credo siano necessari degli spinoff”. E non potrei essere più d’accordo con lui, uno spinoff di Succession potrebbe essere deciso solo per ragioni commerciali e voluto solo da qualche fan incapace di staccarsi dai personaggi e di comprendere il vero valore della narrazione. “Penso che Jesse Armstrong voglia fare altro esplorare altri territori”.