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Suncoast, si può essere toccanti con delicatezza – La recensione del film su Disney+

Alcuni film sembrano gemme luminose trovate nella sabbia. Non sai come ci sei finito e perché è toccata a te, ma le prendi e te le porti a casa non per diventate ricco, ma perché sei stato abbastanza fortunato da trovarle. Suncoast, film drammatico scritto e diretto da Laura Chinn (al debutto di regia) è proprio questo. Un film delicato, commovente, una dedica alla vita e alle connessioni casuali. Presentato al Sundance Film Festival lo scorso gennaio, è stato prodotto da Freestyle Picture Company e 7 Deuce Entertainment, ed è disponibile in streaming su Disney+ a partire dal 9 febbraio. Un film da domenica mattina con il sole, se avete voglia di piangere (ma anche di apprezzarlo di più).

Suncoast, tratto da una storia vera

Doris e Kristine non conoscono una vita che non sia dedicata a prendersi cura di Max, fratello e figlio molto malato ormai vicinissimo alla morte. Kristine, la madre, spesso si dimentica della sua figlia minore, che vorrebbe essere più libera e indipendente. Quando inizia la scuola, decidono di trasferire Max in un hospice, lo stesso in cui è mantenuta in vita dai tubi Terri Schiavo. Suo marito, secondo volontà della donna espresse precedentemente, vuole staccare il sondino. Il caso spacca l’opinione pubblica, e la clinica si riempie di persone che vogliono difendere il diritto alla vita, soprattutto per ragioni religiose. Tra queste persone, che Doris e Kristine vedono tutti i giorni quando vanno a trovare Max, c’è anche Paul, la cui moglie è morta da poco. Lui e Doris, entrambi un po’ soli ed entrambi avendo a che fare con una forma di lutto, si trovano insieme e costruiscono un legame molto profondo in poco tempo. Sullo sfondo, le bravate da adolescente di lei.

Cosa vuol dire essere care giver

Questo film, in maniera delicata e tenera, affronta un tema spesso molto difficile da mettere sullo schermo: quello dei care giver, che si prendono cura di persone o familiari malati o terminali. Doris e Kristine sono le care giver di Max. Un po’ perché non hanno scelta, un po’ perché lo fanno da anni e non hanno intenzione di smettere. In maniera egoista ma anche comprensibile, però, Doris vorrebbe fare altro. Nessuna delle due, troppo prese dalle incombenze pratiche del loro ruolo, si è presa il tempo di elaborare il pre-lutto, il dispiacere che provano nel vedere un caro molto amato non reagire agli stimoli esterni, andarsene lentamente. Entrambe, ognuna a modo suo, trascurano l’altra. Entrambe si troveranno a fare i conti con la realtà molto più tardi di quanto avrebbero dovuto, trincerate nelle loro posizioni. È una visione sfumata, realistica. Le protagoniste non vengono ritratte come angeli custodi ma, appunto, come persone vere, né condannate né osannate. Umane.

Le mille sfumature del lutto e dell’essere umani

Se Kristine e Doris stanno affrontando il lutto anche se non lo sanno, Paul lo sa benissimo. Il suo modo di redimersi per non aver potuto fare niente per salvare la moglie, che è morta durante la notte, è cercare in tutti i modi di salvare Terri Schiavo. L’incontro con Doris, che non sappiamo neanche se vedrà mai più, e va benissimo così, rimette le cose in prospettiva. Dolcissimo e understated anche il rapporto tra Doris e le sue amiche, che si dimostrano comprensive e premurose. Senza sbattercelo in faccia, Suncoast fa un ottimo lavoro nel sottolineare le loro adolescenze diversissime da quella di Doris, da diversi punti di vista, ma non per questo superficiali. Un film dolce, ben diretto, ben scritto e ben recitato, che mescola lo schema del coming-of-age a temi profondi, di natura universale.

Il cast

Nico Parker è Doris, protagonista di Suncoast film coming of age che però è anche qualcosa in più. Laura Linney è Kristine, la madre, accecata dal pre-lutto. Woody Harrelson è Paul, che protesta contro chi vuole staccare il sondino a Terri Schiavo. Nel cast anche Ella Anderson (Brittani), Daniella Taylor (Laci) e Amarr (Nate).

Suncoast, si può essere toccanti con delicatezza - La recensione del film su Disney+

La recensione

Un film dolce, ben diretto, ben scritto e ben recitato, che mescola lo schema del coming-of-age a temi profondi, di natura universale.

Voto:

7.5/10
7.5/10