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Talk to me, l’horror sensibile arriva al cinema – La recensione

A volte, un esordio alla regia sorprende e fa parlare di sé. È il caso di Talk to me, lungometraggio d’esordio dei gemelli australiani Danny e Michael Philippou, meglio conosciuti online in tutto il mondo con il nome Rackaracka, (oltre 1,5 miliardi di visualizzazioni su YouTube), che lo hanno anche sceneggiato. Prodotto da Screen Australia, South Australian Film Corporation, Adelaide Film Festival, Investment Fund, Head Gear Films, Metrol Technology e Causeway Films, il film è arrivato nelle sale cinematografiche il 28 settembre, dopo essere stato largamente apprezzato oltreoceano. Vale una visita al cinema, senza ombra di dubbio.

Talk to me, la trama

Mia sta affrontando un lutto impossibile: quello della madre, avvenuto appena 2 anni prima. Il padre si chiude in se stesso, e Mia si rifugia  a casa della sua migliore amica per stare con la sua famiglia. Ha un passato difficile, e farebbe di tutto per scappare dal suo dolore. Tra i ragazzi della zona, la nuova moda è quella di farsi possedere dalle anime dei morti attraverso una mano, un antico artefatto maledetto che i più popolari della scuola hanno imparato ad attivare. Per Mia, questi secondi di possessione sono come una droga, un mondo alternativo in cui rifugiarsi. A un certo punto, però, le anime dei morti prenderanno il controllo della sua vita.

Talk to me, la trama

Nelle parole dei registi: “Talk to me è un film sincero che parla di come sia difficile affrontare i sentimenti da adolescente e di come questo porti a trovare degli espedienti che ‘incasinano’ la mente“. Ed è tutto esattamente qui.

La pellicola non stupisce per la trama (non avanguardista) e per la sceneggiatura (valida ma non superlativa), quanto per l’empatia e la tenerezza. Mia viene sempre tenuta vicina dalle persone della sua vita, con una dolcezza amara che fa commuovere, anche dopo i litigi e anche quando i suoi comportamenti diventano sempre più strani. Qui sta la magia. Talk to me riesce ad essere un horror spaventoso ma anche un film non retorico sul lutto, il suicidio, la repressione dei sentimenti e sul modo confuso e spesso rabbioso di attraversare la vita durante l’adolescenza. Mica poco.

Il cast

Sophie Wilde è la protagonista assoluta di Talk to me, Mia, adolescente in crisi. Alexandra Jensen è Jade, la sua migliore amica, quasi una sorella. Joe Bird è Riley, fratello minore di Jade che vuole molto bene a Mia. I due sono molto affini. Nel cast anche Otis Dhanji (Daniel), Miranda Otto (Sue), Zoe Terakes (Hayley) e Chris Alosio (Joss).

Talk to me, l'horror contemporaneo arriva al cinema

La recensione

La pellicola non stupisce per la trama (non avanguardista) e per la sceneggiatura (valida ma non superlativa), quanto per l’empatia e la tenerezza. Mia viene sempre tenuta vicina dalle persone della sua vita, con una dolcezza amara che fa commuovere, anche dopo i litigi e anche quando i suoi comportamenti diventano sempre più strani. Qui sta la magia. Talk to me riesce ad essere un horror spaventoso ma anche un film non retorico sul lutto, il suicidio, la repressione dei sentimenti e sul modo confuso e spesso rabbioso di attraversare la vita durante l’adolescenza. Mica poco.

Voto:

7.8/10
7.8/10