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The Idol oltre la provocazione c’è di più(?). La recensione al primo episodio

The Idol ha debuttato su HBO domenica 4 giugno e in Italia su Sky e NOW in contemporanea in versione originale, lunedì 5 giugno. La serie di Sam Levinson, già autore di Euphoria, con The Weeknd, autore e attore, e Lily Rose Depp come protagonista, racconta la turbolenta storia di una pop star in cerca di ritrovare il proprio posto al centro della scena e del suo incontro con il misterioso proprietario di un night club.

Provocatoria e tanto discussa ancor prima del suo esordio, The Idol ha raggiunto 913 mila spettatori su HBO, in streaming su Max e on demand. Un dato più basso rispetto a Euphoria ma in linea con i debutti HBO, con le serie che crescono nel tempo. The White Lotus debuttò con 944 mila, crebbe a una media di 1.1 milioni di spettatori e arrivò a 9.3 milioni di spettatori totali. Winning Time partì con 901 mila e il totale degli episodi raggiunse sei 6 milioni di spettatori. Ma come è stato questo primo episodio?

The Idol i commenti al primo episodio

L’idea di Sam Levinson è subito evidente

È ancora presto, dopo un episodio appena, per dare un giudizio esaustivo su The Idol, la serie più chiacchierata del momento. Creata dal cantante e produttore The Weeknd, da Reza Fahim e da Sam Levinson (Euphoria), è stata presentata nei giorni scorsi a Cannes e al momento, pur avendo ricevuto una standing ovation di oltre 5 minuti da buona parte del pubblico, su aggregatori della critica come Rotten Tomatoes e Metacritic, ha collezionato critiche piuttosto negative.

La spregiudicatezza e l’idea narrativa di Sam Levinson sono evidenti sin dai primi minuti: cultura pop e destrutturazione dell’american dream sono alla base di una storia che ruota intorno a un’icona pop (Lily-Rose Depp) e a come la società contemporanea riesca a creare e distruggere i propri idoli alla velocità della luce, Britney Spears docet.

Il potere della notorietà, il revenge porn, le pressioni mediatiche avvertite (e subite) dalla protagonista sono i temi che la serie tenta di esplorare.
A livello estetico e narrativo ha alcuni tratti in comune con Euphoria, ma ricorda anche la più recente Swarm (su Prime Video) soprattutto per tutto ciò che riguarda la nascita e la distruzione dei “miti” pop e tutto quel mondo immaginifico che fa parte della stan culture, fenomeno inarrestabile sul web.

I punti forza di forza sono senza dubbio la performance sensuale, mozzafiato e tragica di Lily-Rose Depp, nella sua ascesa e caduta, e la colonna sonora caratterizzata da pezzi importanti di artisti come The Weeknd (ovviamente), Labirinth (come in Euphoria), la Spears, Lana Del Rey e Madonna. Meno convincente la performance attoriale di The Weeknd, fortemente innaturale e forzata, e, almeno in questo primo episodio, questo voler essere “explicit” a tutti i costi tipico dello stile di Levinson, ma non per fare i perbenisti, ma perché alla lunga potrebbe annoiare e risultare sempre uguale.
Voto: 6.5 Giorgia Di Stefano (TvTips)

The Idol e la sua doppia anima

Il primo episodio di The Idol dà l’impressione che all’interno della serie convivano due anime con l’obiettivo comune di provocare, di distruggere ma con due modalità differenti per farlo. Da un lato c’è la strada autoriale/satirica che si appoggia sui dialoghi e la vivacità degli scambi dialogici, che copre tutta la prima parte caratterizzata anche da una fotografia più accesa e colori brillanti. Dall’altro c’è l’anima notturna, torbida anche in una fotografia che rimanda a quei prodotti che dicono di essere ambientati negli anni ’70. In questa seconda anima l’immagine prevale sul contenuto, il sess0 prevale sulla conversazione, la fisicità sulla scrittura.

Questa apparente dicotomia ha come elemento comune il personaggio di Lily Rose Depp, che vaga trascinata dagli eventi e dagli altri, incapace di prendere in mano la propria vita e soggetta costantemente al giudizio altrui. Viste le chiacchiere che hanno preceduto la serie è facile intuire che a prevalere sarà l’anima più torbida e visivamente spinta. Ma oltre la provocazione, oltre il gusto dell’osare c’è altro? La provocazione se non è accompagnata da sostanza rischia di risultare fine a se stessa. L’impressione è che siamo davanti a una serie in cui si è scelto di coprire la confusione creativa sotto la coltre della provocazione dando in pasto a critica e stampa solo una parte per distrarre l’attenzione dal resto. Il coro di personaggi che fanno da contorno alla protagonista nella prima parte, meriterebbero decisamente più spazio.
Voto 6 Riccardo Cristilli

  • Giorgia Di Stefano - 6.5/10
    6.5/10
  • Riccardo Cristilli - 6/10
    6/10

The Idol primo episodio

In The Idol la spregiudicatezza e l’idea narrativa di Sam Levinson sono evidenti sin dai primi minuti: cultura pop e destrutturazione dell’american dream sono alla base di una storia che ruota intorno a un’icona pop (Lily-Rose Depp) e a come la società contemporanea riesca a creare e distruggere i propri idoli alla velocità della luce, Britney Spears docet.

La provocazione se non è accompagnata da sostanza rischia di risultare fine a se stessa. L’impressione è che siamo davanti a una serie in cui si è scelto di coprire la confusione creativa sotto la coltre della provocazione dando in pasto a critica e stampa solo una parte per distrarre l’attenzione dal resto.

Voto:

6.3/10
6.3/10