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Tutto è possibile, recensione del rom-com per ragazzi con un’anima

Tutto è possibile, trama e recensione del film su Prime Video dal 22 luglio 2022

Le commedie romantiche si stanno evolvendo. Stanno prendendo consapevolezza di sé, stanno abbracciando lo spettro del reale senza remore. Alcune ci riescono meglio di altre. Tutto è possibile, titolo originale Anything’s Possible, è sicuramente tra le più riuscite.

Il film del 2022, diretto da Billy Porter e scritto da Ximena García Lecuona, è prodotto da Orion Pictures, Andrew Lauren Productions e Killer Films, ed è disponibile su Prime Video dal 22 luglio 2022. Se il nome Billy Porter non vi è nuovo, è perché si tratta dell’attore cantante scrittore di Pose, Cinderella (2021) e American Horror Story: Apocalypse. Tutto è possibile è il suo debutto alla regia. Entrerà nella Top Ten di Prime Video? Ci auguriamo di sì.

La trama di Tutto è possibile

Kelsa ha appena iniziato il suo ultimo anno di scuole superiori. Ha due amiche, una mamma, e un canale Youtube tramite cui ha creato una community piccola ma che ama molto e che la fa sentire bene. Da grande, vuole fare la fotografa e documentarista naturalista, e ha già deciso che vuole andare via di casa per il college. Tutto bene, se non fosse per un piccolo dettaglio: Kelsa è una ragazza trans.

La cosa non sembra creare grossi problemi né a lei né a chi le sta intorno, finché un dramma tipicamente adolescenziale (il ragazzo che piace alla sua amica Em è in realtà interessato a lei) non sconvolge la sua vita, mescolando i piani e facendole capire molto su se stessa e su chi la circonda.

La recensione

A volte, quando un regista o uno sceneggiatore mettono un argomento a loro molto vicino nel loro film, il risultato è disastroso. Non sempre è ovvio o semplice porre della ragionevole distanza tra noi e un argomento o una vicenda che ci sta molto a cuore. Facile capirne il perché. I sentimenti sconfiggono la professionalità, si perde il contatto tra quello che si vuole dire e come dirlo, e la storia si perde per strada. Tutto questo, in Tutto è possibile, non succede, anzi la pellicola trae una grande potenza dal fatto che la sceneggiatrice è una donna trans, il regista è un uomo omosessuale e l’attrice protagonista, Eva Reign, è anche lei una donna trans.

Potrebbe sembrare inutile sottolinearlo, invece non lo è. É importante avere storie raccontate di prima mano, e l’amore e la passione che ci sono dentro le rendono migliori. Non c’è da girarci attorno. Tutto è possibile è una commedia romantica tenera, allegra, seria e scomposta. É godibile, diverte, fa pensare e commuove. É tutto il pacchetto. Ha un’anima. Questo non può prescindere da chi l’ha scritta, da chi l’ha diretta e da chi l’ha interpretata.

La pellicola parte come un rom-com qualunque e poi si trasforma senza perdere mai la sua leggerezza. Un unico appunto: il finale. Senza spoilerare troppo, possiamo dire che avremmo preferito una storia più chiusa, un briciolo più auto-indulgente. Così, si ha un po’ la sensazione che la storia si sia aperta a ulteriori sviluppi che, però, non possiamo vedere. A meno che questo film non si trasformi in una trilogia romantica…

Una chicca: la sceneggiatrice ha dichiarato di essersi ispirata a un vero post su Reddit.

Il trailer originale

Il cast

  • Eva Reign è Kelsa
  • Abubakr Ali è Khal
  • Renée Elise Goldsberry è Selene
  • Courtnee Carter è Em
  • Kelly Lamor Wilson è Chris
  • Grant Reynolds è Otis
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