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Un Amore, la serie Sky con Stefano Accorsi e Micaela Ramazzotti. La conferenza stampa di presentazione

Sky presenta Un Amore la nuova serie tv con Stefano Accorsi, Micaela Ramazzotti, Luca Santoro, Beatrice Fiorentini, Ottavia Piccolo, Alessandro Tedeschi diretta da Francesco Lagi e scritta da Enrico Audenino. La serie debutta il 16 febbraio con le prime due puntate per poi proseguire per le successive 2 settimane per un totale di sei puntate. Un Amore è prodotta da Cattleya per Sky Studios e sarà ovviamente on demand su NOW.

Un Amore, tutte le dichiarazioni

Nils Hartmann: “Quando arrivano le idee di Stefano Accorsi noi ci siamo (ride, ndr.). Un genere che ci mancava, quando Riccardo Tozzi ci ha portato quest’idea abbiamo deciso di abbracciarla. L’amore poi se vogliamo c’è sempre anche in Gomorra o in Romanzo Criminale. Però non ci scappa la sparatoria. Ma è anche un thriller perché resti appeso fino all’ultimo.”

Riccardo Tozzi: “Avevamo il desiderio di raccontare l’amore e penso che i risultati al cinema danno l’impressione che anche il pubblico aveva questa esigenza. Raccontiamo un po’ un’epica del privato”.

Stefano Accorsi: “Quando abbiamo iniziato a ragionare sul raccontare l’amore, volevamo prenderlo di petto e ci siamo accorto quanto sia difficile. Quell’un minuscolo è molto azzeccato, perché non esiste l’amore assoluto c’è l’amore di ciascuno. Se non ci fosse stato un lavoro di squadra nella scrittura nella produzione, credo che non saremmo riusciti ad arrivar a questo risultato. La svolta c’è stata quando Riccardo Tozzi ci ha spinto a girare il pilota per andare oltre il soggetto. Noi siamo fatti di tante dimensioni temporali che convivono in noi, sembrava una buona chiave per raccontare le dinamiche sentimentali. Nelle imperfezioni esce qualcosa di assoluto.”

Francesco Lagi (regista): “Tenere insieme le varie linee narrative è stata per me la parte più divertente, abbiamo cercato di renderle il più fluido possibile. Ogni episodio doveva fruire in modo organico, dai filmini alle vecchie immagini di Bologna, per evocare a volte la difficoltà verso il ritorno in città, in altri casi doveva rendere un sentimento di passione. Il tempo che passa è la lente con cui abbiamo guardato questa storia d’amore.”

Enrico Audenino (sceneggiatore): “La scena delle porte girevoli è stata paradossalmente difficile da fare perché non se ne trovano più tante. Ma sentivamo che era necessaria. La serie prova a rispondere alla domanda, come fa un amore a sopravvivere nel tempo. La nostra risposta è non viverlo, ma a quel punto che cos’è che stai vivendo. Lo scambio di lettere è nato nella scrittura del primo episodio.”

Micaela Ramazzotti: “Incontrando Stefano e il regista ho detto subito Anna è una dolcissima bugiarda. Perché ha due amori, l’amore con Alessandro l’hanno voluto scrivere perché resta diventa come un diario. Il regista ci diceva sempre ‘pressione negli occhi’ perché l’amore si trasmette con gli occhi. Un cerchio alla testa.”

Alessandro Tedeschi: “Tra Guido e Anna c’è una famiglia. Hanno vissuto questo amore rischiando, al contrario dell’altro. C’è complicità c’è il sostegno, il lavoro insieme.”

Accorsi: “In Italia parliamo tanto e non puoi farlo dicendo sempre la verità. Abbiamo una forma di sfumature di bugie, fa parte del nostro modo di intendere i rapporti. La passione c’è ed è un aspetto della componente narrativa, scoprendo la sessualità le persone scoprono parti di sè. La sessualità ha a che fare con una componente atavica. I consulenti che oggi ci sono sul set per le scene di sess0 hanno comportato un’evoluzione nella costruzione di queste scene. Ma sul set non c’era.”

Ottavia Piccolo: “Teresa nella sua vita ha fatto scelte estreme, ha cresciuto un figlio da sola. Dice anche lei delle bugie per mantenere una sua libertà, ci ho messo dentro tanto di quello che vorrei fosse una donna, che fa le sue scelte e non guarda in faccia nessuno. Si avvicina abbastanza ad Anna.”

Giordana Mari (sceneggiatrice): “Abbiamo iniziato a scrivere durante la pandemia a un certo punto sembrava una seduta di psicoterapia”.

Accorsi: “Il lavoro che uno fa sicuramente influenza su chi diventiamo, su come ci modifichiamo”.
Lagi: “Nella costruzione dei personaggi abbiamo cercato di lavorare su analogie e differente, non potevamo raccontare due coppie uguali ma nemmeno identici perché passano gli anni. Tra una certa solarità dell’Alessandro giovane e l’ombrosità di quello adulto c’è stato un mondo in mezzo. Non c’è stata un’idea dritta ma di scena in scena cercavamo di mettere in fila sentimenti analoghi o opposti.”

La trama

Un Amore racconta la storia di Alessandro e Anna, poco più che maggiorenni, che si conoscono casualmente durante un viaggio Interrail in Spagna. È una calda estate di fine anni ‘90 e i due si innamorano subito. Le loro vite però sono molto più complicate del destino che li ha uniti e presto i due sono costretti a separarsi.

Negli anni restano legati da un intenso rapporto epistolare, senza riuscire mai a trovare il coraggio di vedersi. Tuttavia, a vent’anni dal loro primo incontro e ormai adulti, si ritrovano a Bologna. Il loro sentimento, mai esauritosi nel tempo, si dovrà scontrare con le interferenze di una realtà più complessa di quella che avevano creato solo attraverso le parole.