Una Giornata Particolare, su La7 Aldo Cazzullo torna a vestire i panni del “cronista della storia” in nuovi appuntamenti in cui la storia si intreccia con la cronaca, l’arte e la cultura in appassionanti racconti che ci portano fino ai nostri giorni. Un modo per conoscere ed interpretare gli avvenimenti accaduti in grandi “giornate particolari” per riscoprire i passaggi cruciali ma anche i protagonisti e le protagoniste che hanno contribuito a cambiare la storia del nostro Paese. Ad affiancarlo gli inviati nella storia Claudia Benassi e Raffaele di Placido.
La terza edizione avrà 10 puntate e vedrà Cazzullo attraversare la storia anche grazie alle nuove tecnologie tra droni e intelligenza artificiale.
Una giornata particolare 4 dicembre – Repubblica
La puntata di mercoledì 4 dicembre parla del 2 giugno 1946 è una data fondamentale nella storia d’Italia: per la prima volta gli italiani furono chiamati a votare attraverso un referendum istituzionale per decidere il futuro del Paese, scegliendo tra monarchia e repubblica. Un viaggio straordinario nei luoghi, nelle storie e nelle emozioni di quel fatidico giorno del 1946, che cambiò per sempre il destino dell’Italia. Un racconto che vive attraverso i ricordi e la testimonianza della partigiana e votante del 2 giugno 1946 Iole Mancini, nella sua ultima intervista.
Ospiti della puntata anche Ornella Vanoni, Emanuele Filiberto di Savoia, la figlia di Palmiro Togliatti Marisa Malagoli, il nipote di Alcide de Gasperi Enrico De Smaele e lo storico Marco Labbate. Aldo Cazzullo ci conduce nella Capitale a Palazzo del Quirinale e a Palazzo Montecitorio, dove in esclusiva Una Giornata Particolare ha potuto toccare con mano e filmare la copia originale della Costituzione italiana, simbolo vivo e tangibile della nascita della Repubblica.
I due inviati nella storia, Raffaele Di Placido e Claudia Benassi, attraversano i luoghi simbolo di questa storica decisione. Tra gli altri: il Palazzo del Viminale, sede della Presidenza del Consiglio e del Ministero degli Interni, Villa Rosebery a Napoli, dove Vittorio Emanuele III abdicò in favore del figlio Umberto II, Villa Episcopio a Ravello e Palazzo Piacentini.
La vittoria della Repubblica portò alla caduta della monarchia e all’esilio della famiglia reale. Il referendum non fu solo una scelta politica, ma anche una decisione carica di significati emotivi e simbolici. Gli italiani si confrontarono con la loro identità, il peso della Storia e le speranze per un futuro democratico. Il referendum rappresentò non solo un cambiamento istituzionale, ma anche un profondo rinnovamento sociale e culturale, segnando per sempre la storia italiana.
Costantinopoli
La giornata particolare del 27 novembre racconta la caduta di Costantinopoli. Ospiti della puntata il cantautore e scrittore Francesco Guccini, l’allenatore della nazionale di calcio della Turchia Vincenzo Montella, il direttore sportivo del Galatasaray Cenk Ergün e lo storico Antonio Musarra.
La giornata particolare della puntata è il 29 maggio 1453: dopo oltre mille anni di gloria, l’Impero Romano D’Oriente, conosciuto anche come Impero Bizantino, cade sotto l’assedio delle forze ottomane guidate dal giovane e ambizioso sultano Maometto II. La sconfitta di Costantinopoli segna anche la fine del Medioevo e l’inizio dell’Era Moderna, aprendo la strada a nuovi equilibri politici, commerciali e culturali tra Oriente e Occidente.
Aldo Cazzullo esplora Istanbul, l’antica Costantinopoli, al centro della scena della storia. Dalla sontuosità del Palazzo Topkapi alla magnifica Cisterna Basilica, Cazzullo guida attraverso i simboli del potere ottomano che si innalzano sulle rovine della capitale bizantina. Visita la Moschea Blu, esplora le maestose Mura di Costantinopoli e il Palazzo delle Blacherne, e si sofferma sulla grandiosa Hagia Sophia, il gioiello della città, ora moschea e allora cattedrale, simbolo dell’intera civiltà.
Parallelamente, i due inviati nella storia, Raffaele Di Placido e Claudia Benassi, ripercorrono i passi delle città italiane legate a quell’evento. Ad Otranto, tra le sue imponenti mura e la cattedrale, rievocano le ultime difese cristiane e l’eco dell’assedio turco. A Genova, visitano i maestosi Palazzo Ducale, Palazzo S. Giorgio e Palazzo Giustiniani, simboli della potenza marittima che ha cercato di contrastare il nuovo impero ottomano. Il loro viaggio prosegue a Ravenna, dove la Basilica di San Vitale svela il legame tra l’Occidente e l’Oriente cristiano, e a Venezia, con le sue gloriose architetture come la Basilica di San Marco, il Palazzo Ducale e il Padiglione delle Navi, luoghi di ricchezze e scambi tra due mondi in collisione.
Pompei
La puntata di Una giornata particolare del 20 novembre è dedicata all’eruzione del Vesuvio che nel 79 d.C. che distrusse Pompei ed Ercolano. La furia distruttrice del Vesuvio ha infatti seppellito ogni cosa, ma le sue ceneri hanno preservato una civiltà che ancora ai giorni nostri continua a regalare preziose testimonianze dal passato.
Nella nuova puntata Aldo Cazzullo racconta l’eruzione del Vesuvio dal punto di vista di tre abitanti di Pompei: Aulo Rustio Vero, un politico di lungo corso che fatica a staccarsi dalla poltrona, il gladiatore Crescente e la prostituta Eutyche. Verranno esplorati i luoghi rivelatori di Pompei e dintorni, come la Casa dei Vetti, la villa dei misteri coi i suoi sontuosi affreschi; le Terme Suburbane, l’Anfiteatro dove nel 1971 si esibirono i Pink Floyd; e gli scavi recenti che ogni giorno continuano a restituirci tesori come un maestoso salone le cui pareti conservano affreschi raffiguranti eroi e dei delle opere omeriche. Ad arricchire la puntata il prezioso contributo degli ospiti: il direttore degli Scavi di Pompei Gabriel Zuchtriegel, lo storico Maurizio Ravallese e l’archeochef Marino Marini.
Caravaggio
La puntata del 13 novembre è dedicata a Caravaggio per indagare sulla morte del pittore avvenuta il 18 luglio 1610, sulle spiagge della Feniglia, in Toscana. Quello che accadde durante gli ultimi giorni di Caravaggio è uno dei casi più dibattuti della storia dell’arte. Per sciogliere il nodo della sua morte, è necessario dipanare il filo della sua vita, un’esistenza che oscilla tra genio e follia. Aldo Cazzullo lo farà cercando indizi nei suoi quadri, che sono un’autobiografia non scritta ma dipinta, e che costituiscono alcuni dei capolavori più importanti dell’arte occidentale: tra gli altri, il ciclo di San Matteo, l’Autoritratto in veste di Bacco, il Davide e Golia, Giuditta e Oloferne, e La conversione di San Paolo.
Protagonisti del viaggio sono come sempre i luoghi, prima di tutto la Roma dei cardinali, dei mecenati, dei collezionisti. San Luigi dei Francesi, Galleria Borghese, Palazzo Odescalchi. Ma anche la Roma più sordida, quella dei vicoli stretti di Campo Marzio, popolati da artisti squattrinati e prostitute, dove il pittore ha vissuto e ha firmato la sua condanna, uccidendo un uomo il 28 maggio 1606. Ma c’è un prima e un dopo Roma. Il prima è quello delle origini di Michelangelo Merisi e della sua famiglia, nel Nord Italia: a Milano, a Caravaggio, e al Sacro Monte di Varallo, un luogo incredibile che suggestionò il suo immaginario e la sua pittura. Il dopo è l’esilio e la fuga al Sud per evitare la condanna in seguito all’omicidio: a Napoli e a Siracusa, dove ha lasciato tracce meravigliose del suo passaggio.
Ospiti della puntata lo scrittore e magistrato Giancarlo De Cataldo, la direttrice della Galleria Borghese di Roma Francesca Cappelletti e la storica dell’arte Rossella Vodret.
6 novembre – Lo sbarco degli alleati
Tra il 4 e il 6 giugno 1944 due eventi cambiano per sempre le sorti della seconda guerra mondiale: gli Alleati liberano Roma e sbarcano sulle coste della Normandia. Due giornate particolari, due operazioni belliche parallele, ma con un obiettivo comune: liberare l’Europa dal giogo nazista. Ad arricchire il racconto, le contributi e testimonianze degli ospiti: Corrado Augias e gli storici Marco Mondini e Amedeo Osti Guerrazzi.
Se nella prima fase del conflitto la Germania di Hitler sembra pressoché inarrestabile, nella seconda fase la marea è cambiata. Gli Alleati, guidati dal generale Dwight Eisenhower, riescono a cacciare le forze dell’Asse dal Nord Africa, e ora sono pronti ad assaltare quella che Hitler, nella sua propaganda, chiama “Fortezza Europa”.
30 ottobre L’ultima notte di Pasolini
Il 2 novembre del 1975 viene trovato morto Pier Paolo Pasolini. Davvero è stato Pino Pelosi a ucciderlo? Le testimonianze esclusive di amici e testimoni come Walter Veltroni, Furio Colombo e Dacia Maraini, e l’intervento di esperti come Francesca Fagnani e l’avvocato Stefano Maccioni che nel 2009 contribuì a far riaprire l’inchiesta sul caso, portano una luce diversa sul delitto e sulla figura di Pasolini.
Sotto i riflettori è innanzitutto Pino Pelosi, riconosciuto come esecutore materiale dell’omicidio. Aldo Cazzullo, però, giunge alle stesse conclusioni a cui arrivarono anche Furio Colombo e Oriana Fallaci, i primi cronisti a investigare sul caso. La medesima conclusione di Alfredo Carlo Moro, fratello dell’allora presidente del Consiglio, a capo del tribunale dei minori che per primo giudicò il caso. Non solo Pelosi non avrebbe potuto uccidere Pasolini da solo, ma la sua stessa partecipazione all’evento è messa in discussione. A scagionarlo vi è il dna ritrovato nella macchina di Pasolini, riconducibili a tre persone, coloro che potrebbero essere i veri responsabili, mai trovati o, forse, mai cercati.
Chi è quindi il mandate? Gruppi fascisti, che già provarono a buttare Pasolini giù dal ponte Garibaldi della Capitale? O poteri occulti infastiditi dalle indagini di Pasolini sulla morte di Enrico Mattei? Tra le ombre e gli interrogativi che persistono, solo una cosa è certa: l’omicidio di PPP ha grottescamente assunto tinte “pasoliniane” tipiche delle opere dell’intellettuale.
Cazzullo ripercorre l’itinerario che ha condotto Pasolini fino a una zona desolata ai margini di Roma, l’Idroscalo di Ostia, sostando proprio come fece il poeta, in due ristoranti della Capitale, Pommidoro e il Biondo Tevere. Ma sono tanti gli eventi e i luoghi cruciali della vita dell’intellettuale simbolo del dopoguerra italiano: i sassi di Matera dove Pasolini girò Il Vangelo secondo Matteo, le malghe di Porzus, dove il fratello Guido trovò la morte per mano dai partigiani, le strade e le chiese di Bologna dove il poeta crebbe e svolse la sua formazione culturale, il quartiere del Pigneto, una delle borgate romane da lui più frequentate, e infine l’amata Casarsa del Friuli dove furono celebrati i suoi funerali.
23 ottobre – San Bartolomeo
La puntata di Una giornata Particolare parla della notte di San Bartolomeo e la strage degli Ugonotti, avvenuta a Parigi il 24 agosto del 1572. Al centro la vita, le opere, i segreti di Caterina de’Medici una grande italiana alla corte di Francia che ha saputo ritagliarsi un posto di primo piano nella politica europea. Una donna che ha affinato magistralmente l’arte di districarsi in un mondo dominato dagli uomini, dalle guerre, dal sangue. Caterina ha fronteggiato ostacoli e sconfitto nemici, trasformandosi da moglie e madre sottomessa a politico moderno, incarnando la figura di sovrana priva di scrupoli teorizzata da un altro fiorentino della sua epoca, Niccolò Machiavelli. Ad assisterla nel governo del regno, anche figure enigmatiche come profeti e indovini, fra i quali il più famoso di sempre: Nostradamus.
A raccontare la giornata particolare come sempre sono anche i luoghi, magnifici, spettacolari, parlanti: il Museo del Louvre, il Palais de Luxembourg, la Chiesa di Saint Denis, le vie e le piazze del quartiere Marais a Parigi, i sontuosi Castelli della Loira, e poi i siti più affascinanti e nascosti di Firenze, in primis Palazzo Vecchio e Palazzo Pitti, ma anche Palazzo Medici Riccardi, il convento delle Murate, l’antica officina profumo-farmaceutica di Santa Maria Novella, e ancora la Cattedrale di Ginevra e l’auditorium di Calvino che conducono dentro alle guerre di religione che infiammarono l’Europa del ‘500.
16 ottobre Le 5 giornate di Milano Una giornata particolare
Questa settimana ad aver cambiato la storia non è un singolo giorno, ma ben cinque. Dal 18 al 22 marzo 1848, il capoluogo lombardo divenne l’epicentro del Risorgimento grazie alle Cinque Giornate di Milano. Per raccontare la rivolta, ospiti della puntata il direttore d’orchestra Riccardo Muti che leggerà le lettere di Verdi, il giornalista Vittorio Feltri in difesa del maresciallo Radetzky e gli storici Giulio Tatasciore e Marino Marini.
Andremo nei luoghi simbolo delle Cinque giornate: il Duomo, il Castello Sforzesco, Corso Vittorio Emanuele II, la Ca’ Granda e piazza Cinque Giornate. Ma non solo: si sposterà anche a Torino, a Palazzo Reale, dove Carlo Alberto di Savoia osservava con interesse gli eventi di Milano, vedendo in essi un’opportunità per muovere guerra all’Impero asburgico.
Accanto al racconto delle gloriose barricate e dei colpi di fucile, anche un viaggio alla scoperta della nascita dello spirito del Risorgimento, attraverso l’arte, la musica e la letteratura. La città meneghina, infatti, fu la culla di due grandi figure culturali italiane: Giuseppe Verdi e Alessandro Manzoni. Una Giornata particolare racconterà anche l’unico incontro fra questi due grandi italiani. La puntata troverà origine ed epilogo nei luoghi che più li rappresentano: il Teatro alla Scala, dove Verdi esordì con il Nabucco, e la Casa Museo di Manzoni, dove scrisse il suo capolavoro “I Promessi Sposi”.
9 ottobre Hitler in Italia
3 maggio 1938: alla Stazione Ostiense di Roma, Adolf Hitler arriva per uno degli eventi più attesi dell’anno. E’ questa la prima data storica che Aldo Cazzullo racconta nella nuova stagione di “Una Giornata Particolare”. Insieme agli inviati nella storia Claudia Benassi e Raffaele di Placido, Cazzullo ci porta nel cuore di questo storico viaggio del Führer tra Roma, Napoli e Firenze, una visita di Stato orchestrata dal Duce del fascismo, Benito Mussolini.
Ad arricchire la puntata gli interventi degli ospiti: la storica Simona Colarizi, il giornalista Paolo Guzzanti, l’architetto Massimiliano Fuksas e lo storico Marco Mondini.
Ripercorrendo il viaggio del dittatore tedesco, Una Giornata Particolare entrerà dentro il Pantheon, la Galleria Borghese, Palazzo Pitti e il Foro Italico, emblema dell’architettura fascista. Il racconto terminerà proprio davanti all’obelisco del Foro Italico dedicato al Duce, che ancora oggi suscita dibattiti. Grazie all’intelligenza artificiale, le vittime della dittatura fascista verranno commemorate sostituendo “Mussolini Dux” con il nome di uno dei simboli dell’antifascismo: “Matteotti”.