Pubblicità
Dituttounpop > Cinema > Una scomoda circostanza – Caught Stealing: il nuovo film di Aronofsky…è strano – La recensione

Una scomoda circostanza – Caught Stealing: il nuovo film di Aronofsky…è strano – La recensione

Pubblicità

Darren Aronofsky torna al cinema in una veste inattesa. Se il cineasta newyorkese infatti perlopiù noto per drammi complicati, oscuri e genricamente infarciti di bad vibes, Una scomoda circostanza — Caught Stealing si presenta come una commedia d’azione surreale. Sarà vero, o è solo uno stratagemma per portarci in sala e poi intristirci? Lo scopriremo insieme dal 27 agosto.

Una scomoda circostanza: vortice criminale

1998: Harry “Hank”Thompson era una promessa del baseball di quelle davvero serie, fino al tragico incidente che ha ucciso un suo amico e ha stroncato la sua carriera. Da allora si è reinventato barman in un torbido locale del Lower East Side di New York, segue ancora religiosamente i suoi Giants e beve un po’ troppo. Una vita come tante, fatta di routine e lontana dall’adrenalina del passato. Perlomeno finché non accetta di prendersi cura del gatto del suo vicino Russ, un punk inglese che deve tornare in patria in fretta e furia.

- Pubblicità -

Perché Russ ha qualcosa che apparentemente tutte le organizzazioni criminali di New York desiderano, e tutti sembrano convito che Hank sia suo complice. Per salvare la pelle (sua) e la pelliccia (del gatto Buddy) Harry dovrà tuffarsi in una serie di picaresche disavventure nelle viscere criminali della grande mela. E scoprire che i proiettili fanno male, il passato di più.

In mezzo al guado

Non mi è chiaro cosa voglia essere questo film. Perché la confezione è quella di una frenetica romp che si prende poco sul serio à la Guy Ritchie, ma dentro c’è sempre Aronofsky. Non che Una scomoda circostanza sia pesante o difficile da guardare quanto Requiem for a dream, sia chiaro, ma c’è un’oscurità di fondo che rende difficile ridere di fronte al mondo freddo e violento sullo schermo. Un mondo che peraltro è super accattivante — un Lower East Side sporco e questionabile che non esiste più, a cui questo film suona come una lettera d’amore.

una-scomoda-circostanza-caught-stealing-film-cinema-2

Una scomoda circostanza: un problema personale

Mi chiedo se l’anima di questo film si sia persa nel processo di adattamento. Caught stealing è tratto un omonimo romanzo del 2004 scritto da Charlie Houston, che ha collaborato alla sceneggiatura e appare anche in un cameo. Perché, gira che ti rigira, tutti i miei dubbi sul film fanno perno su un unica verità centrale: non sono sicuro che m’importi di Harry come protagonista. Magari è perché Austin Butler riesce meglio come cattivo che come eroe, ma quello che più di tutto mi è mancato è stato un maggiore sguardo sul suo monologo interiore.

Drammaturgicamente tutti i pezzi per una conclusione che emotivamente colpisce ci sono: purtroppo il modo in cui s’incastrano non colpisce nel segno come avrebbe potuto. Oh, beh, Una scomoda circostanza rimane comunque abbastanza godibile, divertente e splendidamente ambientato. Non tutti i bagel escono col buco.

Il cast

Austin Butler è Hank Thompson, barista ed ex promessa del baseball. Zoë Kravitz è Yvonne, paramedica che ha una relazione con Hank. Matt Smith è Russ, punk vicino di casa di Harry coinvolto in loschi traffici, mentre Regina King è Roman, poliziotta newyorkese che indaga sul caso. Liev Schreiber e Vincent D’Onofrio sono i temibili gangster chassidim Lipa e Shmully, mentre Bad Bunny (creditato con il suo nome di battesimo) interpreta l’assassino Colorado e Nikita Kukushkin e Yuri Kolokolnikov i suoi psicotici scagnozzi.

La recensione

Non mi è chiaro cosa voglia essere questo film. Perché la confezione è quella di una frenetica romp che si prende poco sul serio à la Guy Ritchie, ma dentro c’è sempre Aronofsky: divertente ma con un cuore d’oscurità che rende difficile ridere di fronte alla violenza

Voto:

6.5/10
6.5/10
Pubblicità