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Uno splendido disastro 2 – Il matrimonio: Il disastro continua – La recensione

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Ci sono film che non funzionano. Ci sono film che non sono per noi. E poi, c’è Uno splendido disastro, film entrato nella storia di Dituttounpop per la recensione al vetriolo che ha ingenerato. Il sequel, sempre scritto e diretto Roger Kumble e sempre basato sui libri di Jamie McGuire, arrivato su Prime Video a partire dal 17 maggio: riuscirà a redimere la serie? (qui il trailer).

Uno splendido disastro 2: ci risiamo 

Abby e Travis si svegliano dopo una notte brava a Las Vegas della quale non ricordano nulla. Dalle foto della serata scoprono di aver vinto una fortuna al gioco…e di essersi sposati! Prima di avere il tempo per processare la cosa sono però costretti a una rocambolesca fuga in Messico per sfuggire alle grinfie del gangster Benny. In una villa di lusso in compagnia di Mare e Shepley i due faranno i conti col fatto di essersi impegnati per la vita a un’età così giovane, e riuscire a sopravvivere alle mille tentazioni che la città di Gatitos ha da offrire…

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La superficialità che conosciamo…

Al suo meglio, il film è un’aggressione armata di mattone all’intelligenza dello spettatore, ma animata da buoni sentimenti. Al suo peggio, è un frullato di humor puerile, inquadrature indulgenti sui fisici scolpiti dei protagonisti e cringe. Le scene di sesso sono incredibilmente insistite, ma allo stesso tempo sembrano scritte da un’alieno che ha imparato cosa sia il desiderio leggendone su internet. Il film fa di tutto per riempire 90 minuti scarsi di durata, ma sembra lungo come Il paziente inglese.

…e qualche aspetto problematico nuovo

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Se Uno splendido disastro 2 fosse solo un film poco brillante che tenta di acchiappare pubblico con temi piccanti, potremmo perdonarlo. Il racconto che il film fa del Messico però ci lascia basiti. Ovunque si guardi c’è uno stereotipo: dai gruppi di mariachi che girano ovunque ai costumi libertini dei locali a innumerevoli ripetizioni de La Cucaracha. Allo stesso modo, il film tratta i suoi due personaggi gay con un’attitudine uscita dritta dai primi anni duemila. Non capiamo il perché di queste scelte così gratuite. 

Unica nota di merito in tutto questo è la performance di Rob Estes nel ruolo del gangster Benny, che dà il 110% ogni singola volta che la camera lo inquadra. Chapeau.

Il cast 

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Dylan Sprouse è Travis Maddox, un lottatore e dongiovanni pentito che ora ha occhi solo per Abby. Virginia Gardner è Abby Abernathy, una ragazza il cui incredibile talento per le carte deriva da una storia familiare turbolenta che le rende facile sentirsi intrappolata nelle relazioni. Libe Barer è America, detta Mare: migliore amica di Abby che sta attraversando un periodi di dubbi nella sua relazione chon Shepley, il cugino di Travis interpretato da Austin North. Rob Estes è Benny, un gangster dall’apparenza feroce e dal cuore d’oro, mentre Steven Bauer è Sancho, il gestore della villa che i novelli sposi affittano a Gatitos.

La recensione

Al suo meglio, il film è un’aggressione armata di mattone all’intelligenza dello spettatore, ma animata da buoni sentimenti. Al suo peggio, è un frullato di humor puerile, inquadrature indulgenti sui fisici scolpiti dei protagonisti e cringe.

Voto:

4/10
4/10
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