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Vita da Carlo, Verdone saluta il mondo delle serie tv con la sua miglior stagione

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Carlo Verdone in questi ultimi anni non ha mai nascosto il suo desiderio di tornare a fare film dopo l’esperienza con le serie tv che ha giudicato sempre troppo intensa, lunga e logorante, e finalmente è arrivata la quarta e ultima stagione di Vita da Carlo. E la cosa più curiosa è che probabilmente ha salutato la serialità proprio con la stagione migliore di Vita da Carlo. 

Vita da Carlo 4, la formula che funziona

Arrivato alla quarta stagione Verdone, con la sua squadra di autori e il co-regista Valerio Vestoso, ha trovato la formula giusta realizzando una commedia che, al netto dei soliti difetti di costruzione narrativa, funziona e diverte. La quarta stagione di Vita da Carlo evita di introdurre l’ennesimo amore romantico per il protagonista, sfugge all’idea di portare Verdone su un terreno sconosciuto e sfrutta gli eventi della stagione precedente con il disastroso Sanremo per portare Verdone in mezzo ai giovani facendolo diventare professore al centro sperimentale di cinematografia (la scuola più prestigiosa al mondo, come Verdone ripete più volte).

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Sergio Rubini si trasforma in un antagonista ideale per il professor Verdone, disturbandolo e provando a ostacolarlo ma senza mai esagerare troppo, insinuandosi qua e là in un racconto che in questa stagione si fa sempre più corale. Hanno spazio Maddalena e la sua estrema sicurezza sul lavoro, Chicco e le sue fragilità sociali, Anna Maria e la sua estrema dedizione al signor Verdone, Sandra e le sue passioni. Personaggi che pur essendo sempre molto (troppo) definiti nel carattere, iniziano ad avere una loro anima propria.

E a proposito di personaggi fin troppo definiti, gli studenti del centro sperimentale nella classe di Verdone risultano eccessivamente stereotipati, andando a cercare dei generi ben definiti in grado di creare la gag con Verdone. Ma anche in questo si nota una sorta di doppia anima della sceneggiatura, perchè se da un lato si concede caratteri al limite della macchietta, dall’altro alcune scelte mostrano un acume e una sensibilità maggiore, quasi a voler compensare quella scelta troppo definita.

Vita da Carlo 4

Il difetto

Il problema più grosso che Vita da Carlo ha da sempre (e che a riguardarli ora è un po’ tipico dei film di Verdone), che si ritrova anche in questa quarta stagione, è una complessiva assenza di armonia tra le varie parti. A tratti sembra che il montaggio sia stato fatto in modo frettoloso, tagliando alcune gag e passando a quella successiva, come se fossero tante scene di un cartone animato, di una sitcom di qualche anno fa. Ci sono elementi buttati in modo frettoloso e poi ripresi, altri risolti rapidamente.

Vita da Carlo 4

Carlo è sempre Verdone

Fortunatamente in quest’ultima stagione le varie scelte funzionano e divertono. Apprezzabili i sogni con Alvaro Vitali cui Verdone regala una scena triste e malinconica, tagliata perfettamente sull’attore scomparso dopo le riprese della serie. La puntata natalizia a tinte gialle è una simpatica incursione tra i generi che non stona all’interno della stagione. A completare l’opera ci pensa, ovviamente, Carlo Verdone che in questa stagione appare più sciolto, ancor più se stesso (o almeno quell’immagine pubblica che nelle interviste e nei suoi vari racconti traspare).

Summary

Arrivata alla quarta stagione, pur al netto dei soliti difetti di costruzione del racconto, Vita da Carlo regala la sua stagione migliore, divertente e leggera

Voto:

7/10
7/10
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