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Babylon recensione: Damien Chazelle e il marcio di Hollywood

Babylon

È incredibile come co-esistano due Damien Chazelle nel regista che a 38 anni ha già vinto un Oscar con La La Land e ora torna a parlare di Hollywood in sala con Babylon, il suo nuovo film dal 19 gennaio al cinema con Paramount Pictures. C’è quello sognatore e pieno di speranze di Mia e Sebastian in La La Land, con un pizzico di cinismo che già avevamo visto in Whiplash, e poi c’è quello senza peli sulla lingua di Nellie e Jack in Babylon. Forse questo è l’aspetto più difficile da accettare per riuscire a digerire un film fiume come quest’ultimo.

Babylon recensione: Damien Chazelle e il marcio di Hollywood

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Margot Robbie plays Nellie LaRoy in Babylon from Paramount Pictures.

In Babylon viene mostrata la Hollywood delle origini negli anni ’20 per arrivare fino agli anni ’50 e al passaggio dal muto al sonoro, che cambiò per sempre l’industria insieme all’avvento del colore. C’erano tantissime prime volte per registi, attori, produttori, assistenti, figuranti che speravano di fare fortuna con questa nuova forma d’arte che iniziava a farsi largo in mezzo al deserto. Nulla viene lasciato al caso da Damien Chazelle che riempie le inquadrature di grandi coreografie, scenografie strabordanti che strizzano l’occhio al Grande Gatsby, feste senza nessun tipo di freno che vengono mostrate in tutta la loro lussuria allo spettatore.

Questo per ricordare a tutti che Hollywood non è solo quella glamour e luccicante, fatta di flash e serate a invito, ma anche quella del marcio, della follia, della droga, della spregiudicatezza e del sentirsi liberi e senza freni. In questo scenario facciamo la conoscenza non di una coppia ma di svariati personaggi le cui vite continueranno a intrecciarsi anche negli anni a venire.

Nellie (una magnetica Margot Robbie) è un’aspirante attrice che già sa di essere destinata allo star system (“O sei una star o non lo sei. E io lo sono”). Manny (Diego Calva, una scoperta) è un emigrato che si arrangia come può e grazie ad una festa a cui viene chiamato come buttafuori farà la conoscenza di Nellie e Jack ed entrerà nel mondo dello showbiz con una vera e propria scalata. Jack (un grande Brad Pitt) è una grande star del muto che forse sta entrando senza saperlo nel proverbiale viale del tramonto. Infine c’è Sydney (Jovan Adepo), un trombettista nero che suona in una band alle feste, senza troppe speranze per il proprio futuro. Anche per lui le cose andranno in modo decisamente inaspettato.

È Hollywood, bellezza!

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Brad Pitt plays Jack Conrad and Diego Calva plays Manny Torres in Babylon from Paramount Pictures.

Chiudono il cerchio l’affascinante Lady Fay Zhu (Li Jun Li), che lavora come sottotitolatrice ma sa sempre come reiventarsi. E la giornalista Elinor St. John (una sempre meravigliosa Jean Smart), che accompagna da sempre le vite di questi attori e registi ed era immancabile come personaggio che stesse da entrambe le parti, in un certo senso. Non mancheranno guest star importanti, come un mefistofelico Tobey Maguire.

Come dicevamo, in Babylon tutto è curato all’inverosimile, dalla messa in scena alla colonna sonora di Justin Hurwitz, che aveva già curato le musiche di La La Land e per questo nuovo film ha vinto un Golden Globe. Una colonna sonora che, come tutta la pellicola, ti fagocita e ti risputa fuori, ti assorbe e ti ammanta ed è un elemento narrativo estremamente importante per Damien Chazelle fin dai suoi primi film.

Una volta accettato che possa (co)esistere quest’altro Chazelle, a questo punto della sua carriera, il film può essere compreso e digerito. Forse il cineasta era l’unico che poteva fare due dediche così antitetiche al cinema, anche se così giovane, poiché è stato lungimirante da sempre. Babylon è (troppo) pieno di tematiche e storie, da commedia passa a dramma diventando addirittura horror, e per questo rende sicuramente molto di più ad una visione in sala rispetto ad una casalinga in streaming. È sbilanciato e pericolosamente auto-citazionista, ma allo stesso tempo è un’esperienza cinematografica.

Tutta la parte finale è un grande omaggio alla settima arte e a tutti i cambiamenti che ha subìto nel corso del tempo (e che continua a subire). Il messaggio di fondo, che sembra attraversare tutti i personaggi soprattutto attraverso gli occhi di Manny, è che il cinema rimane, mentre tutto il resto muore. Sarà per il marcio, sarà per il glamour, sarà per gli interpreti, ma mentre questi ultimi vengono dimenticati, i film (le “opere d’arte”) no. Perdurano. È Hollywood, bellezza!

Babylon il trailer

Babylon il cast

Margot Robbie è Nellie LaRoy
Diego Calva è Manuel ‘Manny’ Torres
Brad Pitt è Jack Conrad
Jovan Adepo è Sidney Palmer
Li Jun Li è Fay Zhu
Jean Smart è Elinor St. John
Eric Roberts è Robert Roy
Olivia Hamilton è Ruth Adler
Tobey Maguire è James McKay
Samara Weaving è Colleen Moore
Lukas Haas è George Munn
Max Minghella è Irving Thalberg
Katherine Waterston è Ruth Azner
Flea è Bob Levine
Jeff Garlin è Don Wallach
Phoebe Tonkin è Jane Thornton

La recensione

Babylon è un film che chiama la sala più che la visione casalinga, che celebra il cinema ma nel suo lato più marcio dopo quello romantico e sognatore di La La Land. La musica è ancora una volta centrale per Damien Chazelle, in cui co-esistono due visioni antitetiche e complementari di Hollywood e della settima arte. Una volta accettato questo, si può digerire il film nella sua eccessività e il messaggio che, mentre tutto il resto muore, il cinema rimane. E vive.

Voto:

8/10
8/10