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Briganti su Netflix: continuiamo a farci del male così

Arriva su Netflix oggi 23 aprile la serie italiana Briganti, annunciata ormai diverso tempo fa, creata dal collettivo GRAMS (quello dietro a Baby) e ambientata nell’Italia popolare e rurale del 1862 subito dopo l’Unità d’Italia quando la capitale era Torino (Roma divenne capitale nel 1871 dopo l’annessione della città fino ad allora in mano allo stato pontificio). Briganti è prodotta da Fabula Pictures e Los Hermanos, un racconto moderno e ricco d’azione, sul fenomeno del brigantaggio. Liberamente ispirata a figure femminili e maschili realmente esistite, la serie è un’avventura fatta di ribellione, amore e coraggio sulle tracce del leggendario tesoro del Sud.

Briganti la trama

La storia di Briganti parte nel 1862, nel Sud Italia, dove Filomena, nata povera e rimasta orfana, vive in un umile villaggio. Con la speranza di cancellare le sciagure che hanno segnato la sua vita, accetta di sposare Clemente, un ricco del paese. Ben presto il velo di lusso che sembrava avvolgere il suo nuovo status sociale si squarcia, rivelando un marito aggressivo e opprimente che la tratta con disprezzo.

Orgoglioso del suo potere, Clemente è stato scelto dai Piemontesi per proteggere la
mappa che nasconde le rotte dell’oro sottratto a Palermo e diretto in Piemonte. Nel frattempo giunge nel villaggio Giuseppe Schiavone detto Sparviero, un abile cacciatore di taglie sulle tracce della mappa. Dopo l’ennesimo sopruso del marito, Filomena fugge verso i boschi nei quali si rifugiano bande di briganti senza scrupoli. Lì spera di incontrare Michelina di Cesare, simbolo della lotta per la libertà.

Tuttavia, viene invece catturata dalla spietata banda Monaco guidata da Pietro e Ciccilla e nota per la sua brutalità. Sebbene le sue sorti appaiano ormai segnate, grazie alla sua determinazione ed intelligenza Filomena si guadagna la fiducia dei fuorilegge e si unisce alla banda. Intenzionato ad aiutare Filomena, anche Schiavone raggiunge i Monaco, ma i suoi veri intenti rimangono oscuri. Intanto, il generale Fumel, spietato rappresentante del nuovo Regno d’Italia, manipola le bande di briganti per metterle una contro l’altra. Il suo obiettivo è soprattutto indebolire la fama di Michelina che, secondo una leggenda
popolare, libererà il Sud dagli oppressori.

Il Commento

Briganti inizia mostrandosi subito per quello che è: una serie vecchia, figlia di una serialità stantia, di plastica, finta, raffazzonata, improvvisata. Non è colpa di nessuno ma è un prodotto pensato in un’altra “era” anche della Netflix italiana che pian piano sta cambiando direzione nelle scelte produttive. Basti pensare che le riprese si svolsero a febbraio 2022 per avere un’idea di quando era stata sviluppata e scritta. La sigla sembra una parodia realizzata da Maccio Capatonda. La serie non sviluppa i personaggi, ti porta direttamente nelle storie senza farti realizzare di quello che sta succedendo. Come se fosse iniziata una seconda stagione. Non è un caso se Netflix l’abbia un po’ buttata in catalogo senza grossi annunci e con una promozione scarsa rispetto a quella fatta per altri prodotti italiani recenti come Supersex o Fabbricante di Lacrime. Meglio dimenticare.

Il cast

La serie è stata creata dai GRAMS, il collettivo composto dai cinque giovani autori Antonio Le Fosse, Re Salvador, Eleonora Trucchi, Marco Raspanti e Giacomo Mazzariol. Alla regia
Steve Saint Leger, Antonio Le Fosse, e Nicola Sorcinelli che ne ha curato anche la supervisione artistica.

Tra i protagonisti principali Michela De Rossi nel ruolo di Filomena, Ivana Lotito nel ruolo di Ciccilla e Matilda Lutz nel ruolo di Michelina De Cesare; Marlon Joubert è  Giuseppe Schiavone e Orlando Cinque interpreta Pietro Monaco e Pietro Micci è Fumel. Nel cast
anche: Gianmarco Vettori (Marchetta), Federico Ielapi (Jurillo), Giulio Beranek (Francesco
Guerra), Adriano Chiaramida (Antonio Monaco) e Leon de la Vallée (Celestino).

Quando esce Briganti

La prima stagione di Briganti arriva dal 23 aprile su Netflix.