Dituttounpop > SERIE TV > Christian la conferenza stampa della nuova serie tv Sky

Christian la conferenza stampa della nuova serie tv Sky

Christian le dichiarazioni dalla conferenza stampa della serie tv Sky

Supernatural crime drama in sei puntate, Christian debutta il 28 gennaio su Sky Atlantic e NOW in streaming, come sempre disponibili settimanalmente on demand. Una serie tv con Edoardo Pesce, Silvia D’Amico (vita in A Casa tutti Bene), Antonio Bannò (visto in Vita da Carlo), Lina Sastri e Claudio Santamaria.

La serie tv è diretta da Stefano Lodovichi, anche produttore creativo, e Roberto Saku Cinardi, creata con Valerio Clilio ed Enrico Audenino da un’idea di Saku Cinardi. Le sceneggiature sono di Valerio Cilio, Enrico Audenino, Renato Sannio e Patrizia Dellea. Prodotta da Sky e Lucky Red.

Christian le parole dei protagonisti

Alla conferenza sono presenti Sonia Rovai (Director Scripted Production Sky Italia), Andrea Occhipinti (fondatore di Lucky Red), i registi Stefano Lodovichi e Roberto Saku Cinardi, lo sceneggiatore Valerio Cilio, il cast: Edoardo Pesce, Silvia D’Amico, Claudio Santamaria, Antonio Bannò, Giordano De Plano, Milena Mancini, Francesco Colella, Lina Sastri.

Rovai: difficile definirla, qualcosa di unico, è un’idea, l’obiettivo nostro è sempre trovare qualcosa che non trovi facilmente nel mercato. Una grande sfida perchè è un genere poco trattato, anche nell’ambito europeo, il soprannaturale così contaminato non è facile trovarlo.

Occhipinti: la genesi del progetto è stata lunga, un progetto complesso, ci sono tanti livelli, compresa l’ironia dentro l’oscurità della “città palazzo”.

Lodovichi: ho avuto la possibilità di confrontarmi con colleghi straordinari in un contesto incredibile come quello Sky-Lucky Red. Quello che abbiamo cercato di fare è stato dare un’identità forte e originale, creando “città palazzo” che ci piacerebbe diventi identificativa come le vele di Gomorra.
L’unico modo per fare un supereroe italiano era per mixarlo con tanti generi, dalla commedia all’italiana, con la capacità di saper essere ironici, non prendersi così sul serio.

Saku-Cinardi (tutto parte dal suo corto): il progetto è partito da lontano nasce nel 2012 quando ho fatto il corto ed era anche il videoclip di Salmo, da lì poi siamo nel 2015 quando il corto ha preso forma, poi il passaggio al concept di serie. Per me è stato interessante da esordiente, imparare a fare una serie.

Cilio: quando abbiamo iniziato giocava ancora Totti, non avevo capelli bianchi, quindi è davvero tanto che ci stiamo lavorando.

Pesce: io mi sono affezionato al personaggio, sarà anche che è la prima volta che faccio il protagonista. Ho capito subito come potessi riuscire a introdurre delle caratteristiche personali, come l’ironia o il cazzeggio, il cercare di alleggerire la situazione in cui si trova. Un ragazzo semplice, è un ragazzone che considera il massimo della felicità che la madre stia bene, non è un avido, ha una semplicità positiva.

D’Amico: come ha detto Pesce ognuno di noi ha messo qualcosa di proprio nei personaggi, è un po’ la sorella minore di Christian. Tra l’altro inizialmente il personaggio si chiamava Alessia poi è stato Edoardo Pesce a dire si deve chiamare come mia sorella, Rachele.

Santamaria: questo personaggio ha tanti riferimenti biblici per me, è San Tommaso, è Isacco, è il postulatore del Vaticano, deve verificare che un miracolo sia davvero un miracolo. Anche lui ha le sue stigmate.

Colella: se ho fatto questa serie, è perchè ho letto la sceneggiatura e ne ho capito l’intelligenza, questo mondo è come lo specchio deformante di una società che se si guardasse allo specchio si scoprirebbe completamente distorto, sbagliato, toccare con realismo ma anche con punte grottesche. Secondo me rimanda a Brutti Sporchi e cattivi di Scola. Quello che si racconta non è reale ma è reale lo specchio deformante della società civile. Tomei cerca di punire se stesso fugge dalla società borghese, arriva in questa città palazzo e utilizza le persone solo come funzione.

Sastri: sono una presenza reale, umana, sincera.
Il nome Itala, il suo personaggio, come ha spiegato lo sceneggiatore vuole essere di apertura anche perchè pensati in un periodi di chiusure (evidente il riferimento ai respingimenti di qualche anno fa).

Le domande

Temete una diffidenza sul fronte religioso? Temete la deriva Dan Brown (decisamente forzata come considerazione, ndr)
Clio: la nostra regola era cercare di divertirsi anche in questo ambito, senza entrare nel dettaglio
Lodovichi: Dan Brown non è il nostro mondo, il nostro è la ricerca di verità del proprio passato, ci confrontiamo con i piccoli grandi misteri del passato dei vari personaggi.

Quali sono i riferimenti della serie?
Lodovichi: la commedia italiana tra cui Manfredi, Sordi, il cinema di Monicelli, Scola che ha raccontato pasticcioni della vita, il nostro obiettivo era non avere mai personaggi definiti, ma che cercando soluzioni a piccoli/grandi problemi.

Quanto c’è di Jeeg Robot in Christian?
Clio: ci siamo allontanati il più possibile
Saku-Cinardi: il corto è precedente a Jeeg Robot e con Mainetti ci siamo incontrati in quel frangente, era stato attore nel corto. Ci sono dei punti comuni tra cui all’inizio anche l’ambientazione di Tor Bella Monaca. Ci sono però differenze in Jeeg Robot ci sono riferimenti classici del mondo supereroistico, qui invece è un potere che è una dannazione, è un problema perchè non può più fare il suo lavoro.
Pesce: un dono sortilegio

Non è un buon periodo per un supereroe imperfetto?
Santamaria: Christian e Jeeg Robot si toccano. Sono esempi di storie che rispondono all’esigenza di voler tornare ai generi che si allontanino dall’ombelico di chi scrive. La nostra capacità di italiani è quella di inserire certe nostre caratteristiche, dargli delle dinamiche emotive, mettere degli aspetti iper-realistici. C’è bisogno di capire che il cinema è anche gioco e divertimento.

Quale approccio avete con la fede, va bene divertirsi ma con la fede si scherza poco?
Pesce: tanto non è vero che Gesù non è un supereroe, poi se conoscete Adinolfi o qualcuno del genere così ci fa pubblicità; chiamate la Lux se volevate sta più tranquilli (evviva l’ironia!)
Clio: eravamo un gruppo variegato, io sono ateo, ma naturalmente ci sono state varie sfaccettature, non credo che siamo caduti nel cattivo gusto, alcune scelte poi sono state fatte per rimanere in alcuni codici condivisi.
Sastri: io che sono credente, posso dire che non c’è stata mancanza di rispetto nei confronti del mistero, alcune cose nella fede sono misteriose
Lodovichi: sono credente, volevo fare il frate, non c’è alcun riferimento diretto, certe scene sono molto ambigue

Il cast

  • Edoardo Pesce è Christian
  • Silvia D’Amico è Rachele
  • Andrea Pennacchi è Tomei, il veterinario del quartiere che arrotonda curando e cucendo quelli che ne hanno bisogno e non possono andare in ospedale
  • Giordano De Piano è Lino
  • Antonio Bannò è Davide figlio di Lino e migliore amico di Christian
  • Gabriel Montesi è Penna piccolo malvivente e amico di Christian e Davide
  • Lina Sastri è Italia
  • Claudio Santamaria è Matteo il postulatore del Vaticano.