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I Delitti del BarLume 10, un giallo sempre più corale e sempre più comico – La recensione

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I Delitti del BarLume è arrivato a 10 stagioni e 21 episodi realizzati nella formula dei film tv da 90 minuti circa. Gli ultimi 3 arrivano dal 9 gennaio per 3 lunedì su Sky Cinema Uno e in streaming su NOW. E I Delitti del BarLume non cambia la propria formula di commedia/gialla sempre più comica e sempre meno “gialla”. Difficilmente gli amanti dei polizieschi potranno amare la deriva sempre più farsesca presa dalla serie soprattutto nelle ultime stagioni. Ormai I Delitti del BarLume racconta le disavventure di un gruppo di amici di Pineta alle prese con situazioni criminali al limite.

La formula scelta dalla serie è questa. Prendere o lasciare. Se avete già lasciato non sarà la decima edizione a farvi cambiare idea, se la state ancora guardando, continuerà a divertirvi. Anzi queste tre puntate de I Delitti Del BarLume fanno fare un passo in avanti alla serie, c’è infatti una maggiore coerenza tra e nelle storie.

I Delitti del BarLume 10 la recensione dei nuovi episodi

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I tre nuovi episodi de I Delitti Del BarLume Indovina Chi? del 9 gennaio, Resort Paradiso del 16 e E Allora Zumba del 23 gennaio sono costruiti più che in passato come se fossero una stagione di una serie tv. Le storie iniziano in una puntata e proseguono nella successiva e l’idea di far diventare sindaco Pasquali (Corrado Guzzanti) è perfetta nell’evoluzione del personaggio all’interno della serie. Dopo il cialtronesco ministro Gianluigi Maria Tassone (Michele di Mauro), vedere la ligia follia di Pasquali è il perfetto specchio della nostra politica nazionale

Seguendo una formula ormai intrapresa da tempo, questi tre nuovi episodi sono sempre più corali. Risulta difficile identificare il protagonista de I Delitti del BarLume. Ognuna delle tre storie ha la trama gialla portata avanti da una parte dei personaggi, come Beppe Battaglia (Stefano Fresi), la Fusco (Lucia Mascino), il quartetto uretra (Alessandro Benvenuti, Atos Davini, Marcello Marziali e Massimo Paganelli). Eppure in un modo o nell’altro è sempre Massimo (Filippo Timi) ad avere l’intuizione vincente, anche se ha le sue belle gatte da pelare ritrovandosi sul groppone una nuova “fidanzata”.

Colpo di genio autoriale l’inserimento dei criminali della “mala marchigiana“, un modo in pieno stile BarLume per uscire dal classico schema delle organizzazioni criminali conosciute, evitando così ogni tipo di riferimento realistico e creando una propria versione ideale.

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Come si fa a voler male ai bimbi?

Oh bimbi! Il grido simbolo di Massimo Viviani de I Delitti Del BarLume, ricorre sempre in ogni puntata a sottolineare la natura goliardica e toscana della serie. Pur conservando un impianto crime sempre abbastanza credibile, è evidente come la componente gialla non sia la parte fondamentale della serie, quanto più la scusa per realizzarla. Non potendo fare 2/3 film a l’anno solo raccontando le dinamiche personali dei protagonisti, più adatte a un formato da comedy settimanale, il ritorno annuale a Pineta deve necessariamente essere condito da degli omicidi. E anche i personaggi iniziano a rendersene conto…”ma è mai possibile che ogni anno abbiamo due omicidi?” dice Pasquali.

Se siete puristi dei gialli, se magari avete amato i romanzi di Malvaldi da cui inizialmente tutto era tratto, se non amate questo tono eccessivamente farsesco, I Delitti del BarLume non fa per voi. Altrimenti come si fa a voler male ai bimbi?

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Recensione

Tre nuove storie per i Delitti del BarLume che non deluderanno i fan della serie, avvincenti e divertenti, con trovate quasi geniali e una gran voglia di far sorridere. Tra mala marchigiana e un Pasquali sindaco, in questa stagione la serie diventa sempre più corale.

Voto:

7.5/10
7.5/10
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