
Living With Yourself la serie tv di Netflix con Paul Rudd. La recensione in anteprima
Da venerdƬ 18 ottobre nel catalogo di Netflix arriva Living With Yourself una comedy profonda che a tratti si fa drama, con protagonista Paul Rudd in una doppia veste.
La Trama
Miles (Paul Rudd) ĆØ un uomo ferito dalla vita e dall’amore che si sottopone a una misteriosa cura per poi scoprire di essere stato sostituito da una versione migliore di se stesso. Mentre affronta le conseguenze indesiderate delle sue azioni, Miles scopre che deve combattere per sua moglie (Aisling Bea), la sua carriera e la sua stessa identitĆ , quando spunterĆ un secondo Miles a mostrargli quale potrebbe essere la sua vita.
Living with Yourself – Il Cast
- Paul Rudd ĆØ Miles
- Aisling Bea ĆØ Kate la moglie
- Desmin Borges ĆØ Ben il collega
- Alia Shawkat ĆØ la sorella di Miles
Scritta da Timothy Greenberg (Vincitore di due Emmy per The Daily Show)
Diretta da Jonathan Dayton e Valerie Faris (La battaglia dei sessi, Little Miss Sunshine)
Prodotta per Netflix da Timothy Greenberg, Anthony Bregman, Jeff Stern (Likely Story), Tony Hernandez (Jax Media), Jonathan Dayton, Valerie Faris, Paul Rudd e Jeff Blitz.
La Recensione
Bene ma non benissimo.Ā
Un’espressione banale, diventata di moda ma che sintetizza al meglio l’impressione avuta vedendo gli otto episodi di Living with Yourself.Ā
Non ĆØ un prodotto brutto, dargli un giudizio negativo sarebbe una cattiveria gratuita al limite dell’infamata. Non ĆØ un prodotto eccellente, che può essere esaltato per una sua qualsiasi peculiaritĆ (vedi il capolavoro Succession).
Living with Yourself ĆØ quel prodotto che nel supermercato trovi accanto alle marche più famose, che non ĆØ una sottomarca, non ĆØ una roba da discount ma non ĆØ nemmeno un prodotto pregiato. Un numero dell’algoritmo Netflix che spunta in base a quanto visto in precedenza, perfetto per l’uso per passare una serata, al massimo due, in serenitĆ e tranquillitĆ .

A tenere alta la bandiera di questa serie in 8 episodi ci pensano Paul Rudd e Aisling Bea i protagonisti della serie. Paul Rudd ĆØ il protagonista perfetto perchĆØ ĆØ proprio come la serie: quel volto che tutti sanno di aver giĆ visto ma di cui magari non ricordi il nome e non sai dire un film in cui ha recitato, tranne Ant-Man/Avengers probabilmente. Un onesto lavoratore del cinema prestato per lo più alla commedia con il ruolo spesso dell’imbranato, dell’inadeguato, uno a cui ĆØ impossibile non volere bene.
Anche qui è così. In entrambe le vesti. Ma Paul Rudd è bravo e riempie la scena sia quando è da solo che quando si sdoppia e questo dà quel valore in più a Living with Yourself, una serie che troppo spesso si compiace del suo artificio di partenza, sdoppiando il racconto più del dovuto. Ma che si incarta forse non sapendo come riempire le ore a disposizione, inserendo una vicenda del tutto archiviabile a meno di darvi il dovuto risalto nella stagione successiva.
La serie però non ĆØ nĆØ divertente nĆØ cosƬ drammatica o profonda. Galleggia. E galleggiando si finisce per essere dimenticati in fretta.Ā
Il voto ĆØ comunque positivo 7, perchĆØ ĆØ un buon intrattenimento.