Pubblicità
Dituttounpop > SERIE TV > Netflix aumenta il costo di alcuni piani di abbonamento, per il momento solo in 3 paesi

Netflix aumenta il costo di alcuni piani di abbonamento, per il momento solo in 3 paesi

Pubblicità

Business is Business. Netflix annuncia di aver superato nuovamente le previsioni aggiungendo altri 8.76 milioni di abbonati nell’ultimo trimestre al 30 settembre arrivando così a 247.15 milioni. E una nuova crescita è attesa anche per il successivo, quello delle feste.

Ma questo è accompagnato da un nuovo aumento dei prezzi degli abbonamenti anche se per il momento soltanto negli Stati Uniti, Regno Unito e Francia. Negli USA il piano Premium (quello con i 4 schermi in contemporanea, l’ultra HD e la possibilità di aggiungere 2 utenti extra a pagamento) arriverà a 22.99 $ dai 19.99 $ attuali (in Italia sta a 17.99 €). In Francia questo piano arriverà a 19.99 €, mentre l’altro piano che aumenta è il Base (senza pubblicità ma con un solo schermo) che arriva a 11.99 $ con un aumento di 2 dollari e a 10.99 € in Francia. In Italia il piano Base è stato rimosso per i nuovi abbonati.

Netflix, Ted Sarandos contro gli attori

- Pubblicità -

Ted Sarandos co-CEO di Netflix se la prende con il sindacato degli attori in sciopero sottolineando come lui come gli altri produttori, vogliano riprendere a lavorare il prima possibile. Secondo Sarandos dopo ore di trattative erano vicini a un accordo poi all’ultimo gli attori hanno presentato una proposta che ha fatto saltare il banco, una quota fissa sugli abbonati indipendentemente dalle visualizzazioni e dal successo di un prodotto.

Sostanzialmente gli attori hanno chiesto alle piattaforme una piccola quota fissa per tutti per singolo abbonamento da far finire in un fondo comune e che sarà poi suddivisa tra gli attori che hanno un prodotto sulle piattaforme proporzionalmente alle visualizzazioni.

Dati più chiari in futuro

- Pubblicità -

Sarandos, parlando agli investitori (e al pubblico) ha detto che si sta andando verso un’era in cui i dati delle visualizzazioni saranno più chiari per tutti. Ha spiegato come inizialmente il loro obiettivo fosse quello di proteggere i produttori e autori da dati che potevano essere lontani rispetto a quelli cui erano abituati sia come ratings che come numeri dal botteghino. Oggi c’è invece un livello di consapevolezza maggiore anche di cos’è lo streaming e del valore di un prodotto oltre i numeri.

Il successo di Suits e no allo sport live

Il successo di Suits che ha superato ogni record nelle classifiche Nielsen che valuta lo streaming negli USA, con l’annuncio di una serie “copia” inserita nello stesso universo prodotta da NBCUniversal, ha confermato a Sarandos e Netflix l’importanza dei titoli in licenza. Nel nostro piccolo scenario italiano, basti pensare ai casi Mare Fuori, Non Mentire, I Cesaroni. La gente vuole essere rassicurata e soprattutto preferisce avventurarsi con qualcosa di “finito” piuttosto che entrare nel mare aperto di una serie “in corsa”.

- Pubblicità -

Il 14 novembre a mezzanotte ora italiana, Netflix trasmetterà il suo primo evento in diretta la The Netflix Cup con i campioni di Formula 1 Alex Albon (Williams Racing); Pierre Gasly (BWT Alpine F1 Team); Lando Norris (McLaren Racing); Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) che sfideranno i campioni del golf Rickie Fowler, Max Homa, Collin Morikawa and Justin Thomas. Un modo per promuovere sia Formula 1 Drive to Survive che Full Swing le sue due docuserie.

Non cambia però la strategia di Netflix sullo sport live. Al momento non sono interessati alla corsa ai diritti, ha spiegato Sarandos, anche perchè sono estremamente costosi e generano poco profitto.

Pubblicità