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Nove Perfetti Sconosciuti brillano all’ombra di una “luminosa” Nicole Kidman su Amazon

Nove Perfetti Sconosciuti – Nine Perfect Strangers la recensione della miniserie Amazon Prime Video con Nicole Kidman

Nove Perfetti Sconosciuti si incontrano in un centro benessere il cui nome è tutto un programma, Tranquillum, sperduto in una delle tante campagne degli Stati Uniti ma che in realtà è stato ricostruito in Australia. Una delle tante conseguenze del Covid-19, visto che nei mesi scorsi era più facile e sicuro portare tutto il cast in Australia, isolarlo in una bolla per effettuare le riprese piuttosto che restare a Hollywood (o in Canada).

La miniserie è composta da 8 episodi di cui i primi 3 saranno rilasciati su Amazon Prime Video in Italia e in gran parte del mondo oggi 20 agosto, per poi proseguire settimanalmente fino al 22 settembre. Negli USA la miniserie è su HULU ma la produzione è Blossom Film (di Nicole Kidman) e MadeUp Stories (di Bruna Papandrea) senza alcun coinvolgimento di uno studio Disney nonostante il canale di distribuzione. Nine Perfect Strangers (perchè in inglese sembra meno il sequel di Perfetti sconosciuti) è tratto dal romanzo di Liane Moriarty adattato da David E. Kelley, entrambi già dietro il fenomeno Big Little Lies così come MadeUp e Nicole Kidman.

Qui per tutti i dettagli della trama e del cast

Le premesse di un giallo ma senza esserlo

Nove perfetti sconosciuti nonostante le premesse non è un giallo, o almeno non lo è in senso canonico. Ci sono dei misteri da scoprire ma non è quella la componente fondamentale della miniserie di cui abbiamo visto i primi 6 episodi. Masha è la misteriosa e a tratti inquietante direttrice di Tranquillum, una donna di origine russa (e sorvoliamo sull’assurdo accento russo di Nicole Kidman), che insieme ai suoi assistenti Yao (Manny Jacinto di The Good Place) e Delilah (Tiffany Boone), accoglie gli ospiti seguendoli nella loro routine alla scoperta o meglio ri-scoperta di se stessi.

Il soggiorno a Tranquillum non è un ritiro spirituale né una settimana alle terme, ma un’immersione nel proprio io, alla ricerca di quel male che ci attanaglia nel profondo. Nel passare delle puntate scopriremo cosa ha portato la famiglia Marconi, la coppia Ben e Heather, la scrittrice Francis, Lars, Carmel e Tony a decidere di affidarsi a Masha. Così come scopriremo come l’algida russa si è trasformata in un guru dell’animo. Obiettivamente raccontarvelo in queste righe svilisce tutto il senso della serie.

Nine Perfect Strangers e l’effetto Big Little Lies che non c’è

Per chi bazzica i siti di spettacolo d’oltreoceano, sarà semplice imbattersi in critiche non proprio lusinghiere di questa miniserie. Un po’ come successo con il recente Mr. Corman di Apple, una parte di critica americana appare stanca di formule narrative che, pur poggiandosi su ottimi interpreti, sembrano ripetersi portando allo spettatore tematiche simili e considerate poco attuali. Per quanto questo aspetto possa essere condivisibile, non si può non sottolineare come la serialità americana si stia sclerotizzando su un racconto della genZ, della diversità, delle minoranze, che quando appaiono storie con tematiche più adulte e complesse sembrano una ventata d’aria fresca.

Nine Perfect Strangers non è esente da difetti. Si respira quell’aria elitaria di prodotto per chi ha poche preoccupazioni dalla propria giornata, capace di diventare oggetto di battuta per i comici “ho parcheggiato la tesla in garage, salutato la tata, chiamato la cameriera e con in mano un martini ho fatto partire Nine Perfect Strangers nel mio cinema privato”. E tra i problemi possiamo annoverare anche Nicole Kidman, che appare avvolta da un’aurea lucente come le madonne di una volta ma senza alcuna pretesa di santità. Il tempo passa per tutti e forse è arrivato il momento di trovare ruoli in cui possa essere una serena 55enne.

La forza dei personaggi

Per fortuna a salvare la baracca ci pensano i 9 perfetti sconosciuti e i 2 assistenti. In particolare Bobby Cannavale e Melissa McCarthy che danno vita a siparietti indimenticabili, con una forte connotazione comica, che non stona anzi arricchisce il tono generale della serie. Se decidessero di fare uno spinoff su loro due in pochi avrebbero qualcosa da ridire. Ma funzionano tutti i vari personaggi di contorno, ciascuno ben descritto e realizzato, con un’anima e un corpo definito e identificabile. Sono 9 parti di un ingranaggio che funziona e ciascuno si incastra perfettamente con l’altro.

La forza dei personaggi è il tratto distintivo del mondo di David E. Kelley e ancor di più di Liane Moriarty autrice del romanzo da cui tutto è tratto. Nelle serie e miniserie di Kelley degli ultimi anni, ancor più delle storie, sono i personaggi a guidare i progetti che hanno sempre (bisogna ricordarlo) alle spalle una base letteraria.

Nove Perfetti sconosciuti quando esce in Italia?

Sperando di avervi suscitato un po’ di curiosità e di avervi spinto a vedere Nove Perfetti Sconosciuti, trovate la serie su Amazon prime Video con i suoi primi 3 episodi, i successivi avranno un rilascio settimanale.

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