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Only Murders in The Building 2 la recensione: la serie tv Disney+ stupisce e non mostra segni di usura

Only Murders in the Building 2 su Disney+ – La recensione

Only Murders in the Bulding è tornato su Disney+ con la seconda stagione disponibile dal 28 giugno e in contemporanea con il rilascio americano su Hulu. La serie riprende esattamente dal momento in cui si era conclusa la prima stagione. Charles, Mabel e Oliver stanno festeggiando il loro recente successo quando tornando Mabel viene ritrovata vicino al cadavere di Bunny Fogel, la scontrosa amministratrice di condominio. Il trio questa volta è coinvolto in prima persona nel caso.

Chi ha ucciso Bunny? Per i tre protagonisti è l’occasione giusta di dar vita alla seconda stagione del loro podcast, nonostante sembrano voler abbandonare il mondo del crimine è così il crimine a non abbandonare loro. Tra i ritorno di vecchi personaggi e l’arrivo di nuovi, come l’artista Alice interpretata da Cara Delevigne, la straordinaria apparizione di Amy Schumer pronta a prendere i diritti del loro podcast e di Shirley MacLaine.

Squadra che vince non si cambia

La serie tv è stata un buon successo di pubblico e critica con la sua prima stagione (anche se sul lato del pubblico considerando l’assenza di numeri da parte di Disney+/Hulu sono per lo più supposizioni) così nella seconda stagione non si cambia nulla lasciando intatta la magia della serie. Certo ci sono nuove formule, nuovi personaggi, nuove situazioni ma la struttura base della serie non è cambiata ma d’altronde nessuno lo avrebbe voluto. La serie funziona proprio per il trio di assurdi protagonisti che popolano il palazzo di New York: un anziano attore, un anziano regista sempre in cerca del successo e una millennial. Cosa hanno in comune? la passione per il true crime.

I momenti migliori di Only Murders in the Building sono proprio quelli in cui i 3 interagiscono tra loro o con altri personaggi. I loro scambi di battute mai rapidi e frenetici, sempre posati e moderati per far sedimentare il dialogo, sono il punto di forza della serie. La serie funziona quando le assurdità dei protagonisti si inseriscono nel reale. Al contrario perde vigore nelle situazioni più assurde e quando entra in scena Tina Fey e il suo podcast concorrente. Il suo personaggio e tutto il contesto costruito intorno a lei è troppo esagerato, costantemente sopra le righe.

Comedy o crime? Entrambi!

Perchè scegliere tra comedy o crime quando puoi averli tutti e due? La contaminazione è ormai diffusa nel mondo della serialità e in Only Murders in the Building tutto funziona alla perfezione. La parte crime non è sciatta e superficiale ma coerente come se ci trovassimo in una serie thriller. La comicità non è parodistica ma nasce naturalmente dalla quotidianità delle persone. Sono personaggi magari per alcuni tratti un po’ estremizzati, ma sono tutti personaggi realistici. Anche la new entry Alice di Cara Delevigne, è un’assurda ed eccessiva artista ma viva, realistica non un personaggio di plastica.

La serie dimostra come gli steccati soffocano le idee, la contaminazione di età, generi (in tutti i sensi), fanno bene al mondo della serialità spesso più interessata a produrre prodotti per target specifici che a raccontare storie. E il finale di stagione non solo chiude in modo ideale il caso di stagione ma apre alla prossima con un salto temporale di un anno per far ritornare in azione, alle prese con un nuovo caso, i nostri protagonisti. E già non vediamo l’ora.

É da vedere se…

…avete visto la prima stagione, ma anche se vi piacciono serie tv come Afterparty, The Flight Attendant. Per il resto vi consigliamo di scaricare l’app gratuita di TV Tips e di usare la funzione “Match” con la quale potete scoprire la prossima serie da guardare, con consigli legati ai vostri interessi.

I momenti migliori di Only Murders in the Building sono proprio quelli in cui i 3 interagiscono tra loro o con altri personaggi. I loro scambi di battute mai rapidi e frenetici, sempre posati e moderati per far sedimentare il dialogo, sono il punto di forza della serie.Only Murders in The Building 2 la recensione: la serie tv Disney+ stupisce e non mostra segni di usura