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Questo Mondo non mi renderà cattivo, la recensione: la maturità del quarantenne Zerocalcare

Questo Mondo non mi renderà cattivo è la nuova serie tv di Zerocalcare arrivata da venerdì 9 giugno su Netflix in streaming. Non è il seguito di Strappare lungo i bordi ma presenta una storia inedita, più complessa, politica, sociale e stratificata rispetto alla precedente. Dopo averla assorbita e digerita ecco i nostri commenti alla serie.

Questo mondo non mi renderà cattivo la recensione

La maturità di Zerocalcare

Rispetto a Strappare lungo i bordi, questa è una serie più matura, più adulta, più generazionale. Zerocalcare non ha timore di prendere una posizione, politica e sociale, in un Paese che umanamente (e non solo, purtroppo) sta andando a rotoli, in uno dei tanti quartieri dimenticati da tutti nelle grandi città.
La storia che racconta arriva a tutti – o almeno a chi sa ascoltare – e in qualche modo unisce tutti coloro che ancora credono disperatamente in qualcosa. Quella di Michele Rech è un’ironia sincera, tagliente, commovente.

Le sue esperienze e il suo vissuto arrivano dritti al cuore di coloro che si lasciano trasportare dalla corrente, di quelli che vanno a fondo, di chi vive una vita da buttare ma non si lamenta mai, di chi invece lo strilla più forte che può.
La sua è una serie di denuncia, onesta e senza troppi fronzoli, su una società allo sbaraglio.
Un urlo contro l’incapacità dei piani alti, contro l’immobilità degli altri, quelli che dovrebbero far qualcosa, contro il declino di un mondo che fa sempre più paura. La sigla e la colonna sonora di Giancane rafforzano la posizione di Calcare, dando vita a un’opera completa, profondamente umana, divertente e amara. Voto 8 Giorgia Di Stefano TvTips

Il manifesto di Zerocalcare

Questo Mondo non mi renderà cattivo è l’opera manifesto di Michele Rech aka Zerocalcare. Una storia completamente inedita realizzata appositamente per Netflix. Durante la conferenza stampa di presentazione ha spiegato come questo soggetto nasca prima di Strappare Lungo i Bordi ma che lo giudicò troppo complesso come esordio seriale. E come dargli torto. Questa serie è più matura, complessa, è il secondo album di un artista che si concede scatti autoriali, è il secondo romanzo di un autore che ha venduto tanto e ora ha carta bianca.

Al netto di qualche concessione “commerciale” come l’uso di nazista al posto di fascista per evitare un’identificazione troppo diretta con la realtà italiana, l’autocitazionismo estremo per non perdere la propria identità, Questo Mondo non mi renderà Cattivo è il manifesto del pensiero di Zerocalcare e di una parte di mondo che fatica a trovare un compromesso nella realtà. Il suo racconto non destabilizza il fascista, ma l’elettore di sinistra con tendenze più governiste che movimentiste. Il problema di fondo del quarantenne Zerocalcare, cresciuto nelle piazze dell’anti-Berlusconismo, è la consapevolezza di aver perso, di aver lasciato quel mondo che voleva salvare nelle mani dei fascisti, perchè la soluzione cercata attraverso il compromesso globale, ha partorito rabbia, insicurezza e intolleranza.

La disillusione ha preso il sopravvento sull’ideologia. L’indignazione è stata svilita dai vaffa populisti contro tutti e contro tutti, che hanno cavalcato la rabbia senza dargli uno scopo, una rete di protezione, uno sviluppo concreto. Questo mondo non ci avrà resi cattivi ma sicuramente ci ha reso un po’ più indifferenti rispetto al passato. Una profonda analisi socio-politica che emerge dal tratto di Zerocalcare ma che devi anche carpire tra infinite metafore, infinite spiegazioni, tra giraffe, coccodrilli e altri animali antropomorfi. Bella l’analisi, simpatiche alcune battute ma esagerate alcune parentesi. Voto 7

  • Giorgia Di Stefano - 8/10
    8/10
  • Riccardo Cristilli - 7/10
    7/10

Summary

La storia che racconta arriva a tutti – o almeno a chi sa ascoltare – e in qualche modo unisce tutti coloro che ancora credono disperatamente in qualcosa. Quella di Michele Rech è un’ironia sincera, tagliente, commovente.

Voto:

7.5/10
7.5/10