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Tutto chiede Salvezza, il cast presenta la serie Netflix

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Tutto Chiede Salvezza è la nuova serie tv Netflix in arrivo da venerdì 14 ottobre 2022 composta da 7 episodi. 7 come i giorni del TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) cui è sottoposto il protagonista Daniele, interpretato da Federico Cesari che gli appassionati di serie ricordano tra i protagonisti di SKAM Italia. Oggi 11 ottobre Netflix ha presentato Tutto Chiede Salvezza in una conferenza stampa alla presenza del cast e dei produttori.

Oltre al cast ad accompagnare la serie Netflix nella presentazione ufficiale ci sono il regista e Head Writer Francesco Bruni e soprattutto Daniele Mencarelli sceneggiatore e autore del libro da cui la serie è tratta. Presenti naturalmente responsabili di Netlfix e della casa di produzione Picomedia.

Tutto chiede salvezza le dichiarazioni della conferenza stampa

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Francesco Bruni: la struttura l’ho trovata ideale, con la suddivisione in base ai giorni. Il dramedy è la mia cifra autoriale e qui l’ho trovata molto giusta.
Daniele Mencarelli: credo che la lettura debba fare questo, entrare nei ruoli e scavarci dentro. Voglio ringraziare ancora una volta Francesco Bruni per come è riuscito a mettere in scena il mio romanzo, è stato un lavoro straordinario.

Federico Cesari: esperienza catartica, meravigliosa
Fotinì Peluso: nei primi due episodi non è così presente, si dispiega nelle puntate seguenti. Non ha rapporti sinceri nella vita reale, mentre il rapporto con Daniele così autentico la spiazzerà.
Andrea Pennacchi: Daniele Mencarelli ha definito Mario un personaggio da tragedia greca che sa come affrontare il tutto per gli altri ma non sa affrontarlo per se stesso.
Lorenzo Renzi: Giorgio è un bambino, rimasto bloccato in un suo trauma; grazie a chi ha ideato questo racconto meraviglioso.
Vincenzo Crea: per fare il provino ho letto il romanzo e mi sono divertito tantissimo a leggere Gianluca e volevo divertirmi ed emozionarmi a farlo. Poter affrontare tutto questo è stato un gioco e farlo con loro è stato ancora meglio.

Ricky Memphis: il mio personaggio fa parte della linea più ironica, ma è anche drammatico, drammatico nella sua ignoranza, che si porta dietro tutto quello che corrisponde con l’ignoranza dall’insensibilità al razzismo.
Referente Netflix: abbiamo sentito da subito che era una storia unica.
Picomedia – Roberto Sessa: il produttore cerca storie e cerchiamo di venderle. Conosco Daniele Mencarelli da 20 anni, ho sempre seguito il suo lavoro e ho letto questo romanzo in bozze. Subito ho pensato, su questo ci si può lavorare. L’ampliamento dell’offerta, dei canali, ha agevolato la buona riuscita. Così è stato uno dei primi progetti che ho presentato a Netflix, perchè la sua forza è che è vero.

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Le domande

D: Avete pensato subito a Netflix?
Sessa – Picomedia: Si, ho pensato subito a Netflix, perchè volevo evitare quella situazione che può capitare con la Rai di annacquare alcuni aspetti. Quando abbiamo scelto Bruni subito volevamo andare su Netflix perchè dovevamo avere le mani libere.

D: Quale è stato l’approccio rispetto al romanzo?
Bruni: abbiamo cercato di essere il più realistici possibili. L’unica libertà è la presenza della linea narrativa legata a Nina. Abbiamo cercato di evitare il melò anche perchè non fa parte del mio modo di lavorare.

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Domanda per Cesari e Mencarelli, “quanto vi siete confrontati”?
Cesari: mi sono avvicinato prima al romanzo, poi con la sceneggiatura. Il personaggio è molto empatico, ha una forte sensibilità. Sono persone difficili da incontrare. Incontrare Daniele è stata una rivelazione, è stato un incontro conoscitivo della persona. L’arco narrativo che volevamo raggiungere mi era chiaro, mi era più oscuro immaginare la persona “Daniele”. Incontrandolo e parlando della vita quotidiana mi è stato subito chiaro qual era la sua caratteristica, personale.
Mencarelli: voglio aggiungere solo che per me era importante far emergere questo aspetto sensibile che fa parte della vita e che è molto presente, che la linea di demarcazione tra chi è al TSO e chi è fuori è molto più labile di quello che si pensi. Qui nessuno mente, nessuno parta tra le convenzioni, ognuno è portatore di una verità.

Domanda sulla prevenzione dai disturbi psicologici
Mencarelli: oggi spesso si rischia di usare termini errati per raccontare la complessità umana.
Domanda per i protagonisti, oggi è più facile parlare di problemi psicologici?
Cesari: stiamo uscendo da un periodo in cui esisteva una forte stigmatizzazione della malattia psicologica, oggi c’è una maggiore attenzione al prendersi cura, piuttosto che curare e isolare. Ancora si considera una malattia psichiatrica come un disturbo personale da cui si può uscire con la volontà e non come una malattia da curare, come se dipendesse dalla volontà della persona di uscire dalla malattia. Così andare dallo psicologo viene ancora visto come qualcosa di legato a una diagnosi.
Peluso: bisogna superare il concetto di devianza.

D: lavoro sul personaggio di Daniele
Cesari: ruolo complesso e ricco di contrasti, Daniele è cresciuto in una realtà popolare in cui il suo seme artistico non viene coltivato. Nella camerata riscopre di fatto se stesso e capisce che quelle persone sono per lui una sorta di famiglia. Avendo studiato medicina sapevo un po’ l’atmosfera che si respira nell’ambiente dell’ospedale psichiatrico. La scoperta per me è stata sul lato più familiare che si può ottenere all’interno di un ambiente di questo tipo.

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D: qual è stata la molla che ti ha fatto decidere di fare questo progetto
Bruni: a pagina 30 del libro ho chiamato Mencarelli e poi ho sentito Roberto e volevo farne un film, ma mi ha convinto a farne una serie, in questo modo abbiamo potuto anche dare spazio ai personaggi secondari.

Domanda per Pennacchi, come ha fatto a entrare nell’anima di Mario
Pennacchi: era scritto bene e poi mi ha aiutato che abbiamo fatto molto gruppo con il resto del cast, avevamo creato un meccanismo a incastro in cui stavamo bene, spesso restavamo sul set, con i compagni di camerata.

Domanda per Pennacchi e Renzi sul tema del disagio mentale rispetto alla serie e al modo in cui sono cresciuti.
Renzi: la tematica non mi è estranea perchè mio padre ha una grave malattia. La cosa che è brutto in questo paese è che hai un mal di denti e vai dal dentista, mentre il “matto” va allontanato, si dice poverello. Se mio padre quando era più giovane avesse avuto un sostegno oggi tutti noi avremmo vissuto meglio. Questa è quindi per me necessariamente una tematica che va affrontata.
Pennacchi: ho l’età per aver visto il pre e post Basaglia, vivevo in un quartiere conosciuto per il manicomio, ho visto tutto il passaggio, quando dopo l’apertura non è seguita cura, attenzione ma sostanze chimiche.

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Domanda sul personaggio di Ricky Memphis
Memphis: io sono cresciuto accanto all’ospedale Santa Maria della Pietà, in casa mia c’erano molti che lavoravano come infermieri psichiatrici, erano persone disincantate, rudi, chiamavano i pazienti i “mattarelli”. C’era anche un bisogno di de-sensibilizzazione rispetto alla vita che facevano.

Aggettivi o punti in comune con il personaggio.
Crea: ho sentito subito una forte connessione e ho cercato di replicare quella vulnerabilità.
Peluso: la mia Nina è str0n*a, un personaggio cui mi sono affezionata tanto, molto sensibili anche se non si direbbe, una sensibilità fragile. Molto testarda, non ammetterà mai di essere nel torto. Ma è anche una persona sola.
Memphis: Pino è disincantato, ignorante e spero di non avere nulla in comune
Lebboroni: in ascolto, stanca, perchè finalmente si racconta anche la stanchezza della vita di chi lavora.
Cesari: empatico, sincero e frammentato, sfaccettato.

Il Cast

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  • Federico Cesari è Daniele
  • Andrea Pennacchi (Mario), Vincenzo Crea (Gianluca), Lorenzo Renzi (Giorgio), Vincenzo Nemolato (Madonnina), Alessandro Pacioni (Alessandro) interpretano i compagni di stanza.
  • Fotinì Peluso è Nina, una compagna che Daniele aveva conosciuto al liceo e che ritrova in reparto.

Ricky Memphis (Pino), Bianca Nappi (Rossana) e Flaure BB Kabore (Alessia) sono gli infermieri. Filippo Nigro (Dott. Mancino) e Raffaella Lebboroni (Dott.ssa Cimaroli) sono i medici della clinica. Lorenza Indovina (Anna), Michele La Ginestra (Angelo), Arianna Mattioli (Antonella), madre, padre e sorella di Daniele. Carolina Crescentini (Giorgia) è la mamma di Nina.

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