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Una storia nera: un noir contemporaneo che cerca di esplorare le sfumature — La recensione

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Quale è il confine fra verità e racconto, fra luce e ombra, fra difendersi e vendicarsi? Sono queste le domande che si (e ci) pone il nuovo film di Leonardo D’Agostini, adattato dal regista stesso dall’omonimo romanzo del 2017 di Antonella Lattanzi. La pellicola è una produzione Groenlandia con Rai Cinema e sarà distribuita nelle sale italiane da 01 distribution a partire dal 16 maggio 2024.

Una storia nera: un procedural familiare

Una macchina sfreccia sul lungotevere. Un cadavere rompe la superficie del fiume. È quello di Vito Semeraro, un uomo con una storia di violenza alle spalle, accoltellato dopo la festa di compleanno della figlia piccola. Sul banco degli imputati l’ex moglie Carla, la donna di cui Vito ha abusato per vent’anni che di recente aveva trovato la forza di tagliarlo fuori dalla propria vita. Mentre fuori dal tribunale i figli grandi Nicola e Rosa devono trovare un modo di tenere la famiglia unita e proteggere la sorellina Mara, nelle aule di giustizia si cerca di scoprire la verità: la morte di Vito è stata un atto di legittima difesa o un assassinio premeditato, un atto di ribellione estrema di una vittima verso il suo carnefice? 

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Una storia nera: anatomia di un omicidio

Guardare Una storia nera fa tornare subito alla mente il recente e fortunato Anatomia di una caduta: entrambe sono pellicole in cui il fatto principale è una sorta di grande punto interrogativo collocato all’inizio del film, e tutto il resto della durata è dedicata al rivivere, interrogare e sviscerare la stessa domanda. La premessa ha forza, anche se il personaggio di Carla manca la potenza della Sandra Voyter della Hüller: qualunque sia la verità, l’accetteremmo. Arricchisce molto la storia invece l’arco narrativo dei figli, che si trovano a dover fare i conti con la responsabilità della sorella e l’eredità della loro famiglia disfunzionale.

La difficoltà di vivere nella sfumature

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Il mondo di chiaroscuri evocato dal film è in parte inibito da dialoghi alle volte chiaramente espositivi e da personaggi secondari un po’ bidimensionali: la sorella di vito Mimma è detestabile e perfida dal primo all’ultimo minuto, mentre il pubblico ministero sembra ferocemente alla ricerca di una condanna più che della verità. La fotografia di Michele Paradisi è contemporanea e ricca, e gioca con riflessi e sfocature in modo tematicamente sensibile, anche se un po’ di maniera. Grande sorpresa le interpretazioni dei giovani Lea Gavino e soprattutto Andrea Carpenzano, che tiene insieme il film. 

Il cast 

Protagonista indiscussa del film è l’enigmatica Carla, interpretata efficacemente da Laetitia Casta. I figli Rosa e Nicola sono interpretati rispettivamente da Lea Gavino e Andrea Carpenzano, mentre Vito è interpretato da Giordano De Plano. Nel cast anche Cristiana Dell’Anna nel ruolo del Pubblico Ministero, Mario Sgueglia in quello del nuovo partner di Carla e Licia Maglietta nei panni della zia Mimma.

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Una storia nera

La recensione

Una storia nera è un procedural familiare che ricorda Anatomia di una caduta, anche se il mondo di chiaroscuri che evoca è in parte inibito da dialoghi espositivi e personaggi secondari un po’ bidimensionali.

Voto:

6.5/10
6.5/10
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